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Elezioni regionali, Vicini: "Migliorare il pronto soccorso? Ascoltando le proposte di chi ci lavora ogni giorno"

Di pronto soccorso, rimarca Vicini, "in campagna elettorale si parla sempre tanto, forse perchè criticare i tempi di attesa può trovare facilmente il consenso degli elettori". Tuttavia "non vengono proposte delle soluzioni"

"Miglioriamo il Pronto Soccorso, ascoltando chi ci lavora". Per Claudio Vicini, direttore del dipartimento testa - collo dell'Ausl Romagna e candidato capolista per Forlì-Cesena, nella Lista Bonaccini Presidente, per le elezioni regionali del 26 gennaio, è necessario "diffondere la cultura delle vere prestazioni di pronto soccorso rispetto a quanto gestibile diversamente". Di pronto soccorso, rimarca Vicini, "in campagna elettorale si parla sempre tanto, forse perchè criticare i tempi di attesa può trovare facilmente il consenso degli elettori". Tuttavia "non vengono proposte delle soluzioni".

"Per la nostra sanità - prosegue il candidato al consiglio regionale - auspico una politica diversa, fatta di persone che prima si documentano e poi esprimono proposte concrete e contestualizzate, non sterili polemiche, soprattutto su un tema delicato e sensibile come quello dell'emergenza. Vivo da quarant'anni nel mondo ospedaliero e mi rendo conto, per esperienza, che non esistono ricette immediate, ma so anche che si può lavorare per essere sempre più vicini ai cittadini ed ai pazienti. Come?   Miglioriamo il Pronto Soccorso, ascoltando chi ci lavora".

Per Vicini, occorre diffondere "la cultura delle vere prestazioni di pronto soccorso rispetto a quanto gestibile diversamente. Cooperiamo per l'applicazione delle linee guida regionali sui tempi di attesa in Pronto Soccorso, ottimizzando i percorsi, facciamo più ampio uso dei cosiddetti fast tracks specialistici, i percorsi che saltano le attese". E ancora: "Appoggiamo l'assunzione di medici non specialisti, con contratti a termine e tutorati. Promuoviamo tutele e incentivi al personale, garantiamo un incremento del numero di posti e borse di specializzazione".

Per il direttore del dipartimento testa-collo dell'Ausl Romagna, serve "valorizzare il servizio maturato dagli specialisti nell’ambito della disciplina di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza per l’accesso alle procedure concorsuali in tutte le discipline corrispondenti alle specializzazioni possedute". Inoltre suggerisce di "consentire ai medici specialisti, su base volontaria e per esigenze dell’azienda o dell’ente di appartenenza, di permanere in servizio anche oltre il limite di 40 anni di servizio effettivo. Infine ridiscutiamo la ripartizione dei posti letti extraospedalieri ed ospedalieri per i pazienti acuti". 

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