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Elezioni regionali, Zoffoli (Pd): "“La 'Buona scuola' deve ridare prestigio agli insegnanti"

“Lotterò a fianco dei Comuni perché si possa allentare il patto di stabilità – ha aggiunto Zoffoli -, almeno per quanto riguarda l’edilizia scolastica, in modo che le nostre scuole siano più sicure e più attrezzate"

“Eliminare il precariato, supportare l’attività didattica, sostenere le scuole di collina e montagna, concorrere agli investimenti sull’edilizia scolastica, favorire il ruolo della scuola come luogo dell’aggregazione sociale e culturale, sostenere il rapporto con le imprese e con le scuole di formazione professionale, mettere al centro gli studenti e soprattutto ridare prestigio, importanza e lustro al ruolo degli insegnanti: da maestro elementare mi batterò in Regione affinché la scuola sia in cima all’agenda della politica della nuova giunta”. Lo ha affermato Paolo Zoffoli, candidato al consiglio regionale per il Pd nella provincia di Forlì-Cesena, intervenendo ad una iniziativa sul programma del Governo “La buona scuola”, che si è svolta lunedì a Forlì.

“Consultazioni online, riunioni, incontri dibattiti. La "Buona Scuola" è oggi argomento imprescindibile per chi sogna un futuro migliore – ha detto Zoffoli -. Il documento proposto dal Governo impone alcune riflessioni perché, e lo dico da maestro, la scuola è la fucina del futuro dove si forgiano i cittadini di domani”.
 
“Bisogna quindi andare nella direzione di eliminare il precariato e di costituire un organico funzionale che permetta alle scuole di organizzare le supplenze, le attività di recupero e quelle di potenziamento – ha aggiunto -. La Regione, in questo, può essere molto utile, garantendo e facilitando le aperture pomeridiane che la riforma richiede, fornendo e cercando fondi per l’acquisto di materiale all’avanguardia, informatico e non, che possa servire da supporto all’attività didattica, ma anche come stimolo per i ragazzi che hanno difficoltà coi metodi di apprendimento più tradizionali”.
 
“Lotterò a fianco dei Comuni perché si possa allentare il patto di stabilità – ha aggiunto Zoffoli -, almeno per quanto riguarda l’edilizia scolastica, in modo che le nostre scuole siano più sicure e più attrezzate (con il wi-fi e la banda larga tanto utili per tutte le attività e indispensabili per l’uso del registro elettronico)”.
 
La riforma prevede poi l’apertura pomeridiana delle scuole, che devono diventare centro di aggregazione sociale e culturale. “Dobbiamo fare in modo che queste aperture diventino laboratori di idee – ha insistito Zoffoli-, di crescita, di percorsi condivisi e innovativi, mettendo in rete professionalità e competenze, facendoci tramite e collegamento tra le scuole e le università”.

“Tutto però si potrà fare, ad una condizione imprescindibile ed irrinunciabile – ha dichiarato il candidato -:  il prestigio sociale degli insegnanti deve tornare ad essere al centro della quotidianità scolastica e gli insegnanti devono nuovamente essere riconosciuti come il cardine dell’intero sistema. Bene, in questo senso, anche la valutazione dei docenti: da maestro so che tanti amano il proprio lavoro e lo fanno già al meglio, per cui è giusto che si misurino senza timori”.

Secondo Zoffoli, però, a questo devono anche affiancarsi “misure di accompagnamento e di supporto alla professione di “insegnante”, tra cui l’aggiornamento che, secondo me, deve essere strumento reale per migliorare non solo il singolo docente, ma l’intero sistema”.

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