Elezioni, Rosaria Tassinari si candida per FI: "Mi candido “per” vivere la politica non “della” politica"
"Mi candido “per” vivere la politica non “della” politica. Ci sono due modi di fare il politico: si può vivere “per” la politica oppure si può vivere “della” politica"
Mi candido “per” vivere la politica non “della” politica. Ci sono due modi di fare il politico: si può vivere “per” la politica oppure si può vivere “della” politica. Questo lo diceva già un secolo fa il sociologo tedesco Max Weber (1864-1920), filosofo, economista e storico, uno dei padri fondatori della moderna sociologia e della pubblica amministrazione.
Ho citato Weber non per fare della teoria, ma per dimostrarlo con i fatti. Per 24 anni ho vissuto “per” la politica e non “della” politica, come consigliere comunale, assessore e per 10 anni sindaco di Rocca San Casciano, cercando di fare e soprattutto servire il bene comune “per” il paese dove sono nata e che amo, “per” il territorio e “per” la vallata bella e accogliente del Montone o Acquacheta, con paesi e territori ricchi di storia, cultura, arte e ambiente. In tutti questi anni come amministratore mi sono sempre impegnata anche nella Provincia di Forlì-Cesena prima e nell’Unione dei Comuni poi, come vicepresidente, con capofila il Comune di Forlì.
Al termine di questa faticosa ma bella e formativa esperienza, sia a livello politico che umano, per i rapporti diretti che ho sempre tenuto con i miei concittadini, con tutti i colleghi sindaci e con le autorità che sul territorio rappresentano le istituzioni pubbliche, repubblicane, religiose e delle associazioni economiche e del volontariato sociale, ho deciso d’impegnarmi “per” la politica e l’amministrazione a Forlì, fondamentalmente per tre motivi:
Vivo a Forlì da oltre 20 anni.
Qui vivo con la famiglia (marito e due figli), qui i miei due figli vanno a scuola, qui lavoro come avvocato in uno studio privato, qui trascorro il tempo libero, qui vado a fare la spesa, qui vivo la vita quotidiana del quartiere e della città, con tutti i suoi problemi e le cose belle, come parcheggiare tutti i giorni o andare a teatro o a vedere una bella mostra, come quelle al San Domenico, che in futuro dovranno coinvolgere tutti i luoghi culturali e le chiese di Forlì.
A Forlì vorrei dare un contributo “per” la politica, anche come donna: Con l’impegno nascosto o manifesto delle tante donne che hanno fatto e fanno oggi grande questa città; con l’orgoglio di Caterina Sforza che difese la sua città nel pericolo; con la cultura di Caterina Sforza, che rappresenta anche l’anello della catena storica che, attraverso i Medici di Firenze, lega Forlì ai paesi e al territorio della Romagna Toscana, di cui Rocca San Casciano è stato storicamente l’ultimo capoluogo. Da Rocca nel medioevo scesero a Forlì i Calboli, che resero grande Forlì insieme agli Ordelaffi.
Insieme alla squadra che sostiene Gianluca Zattini candidato a sindaco, m’impegno a dare il mio contributo di capacità ed esperienza “per” la politica e l’amministrazione di Forlì, perché nei prossimi cinque anni la città ritrovi il suo orgoglio e diventi più grande, forte e bella. Parafrasando una poesia di Alda Merini concludo: “Non toglietemi neppure un anno della mia esperienza di amministratore. Li ho pagati tutti e 24 a caro prezzo”. Ma ora li metto a servizio di Forlì, “per un governo della città che favorisca i molti, invece dei pochi”, come diceva Pericle, definendo così che cos’è la democrazia.
Rosaria Tassinari (candidata Forza Italia)