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Elezioni, Rossi (Potere al Popolo): "Le dimissioni di Drei sono un atto dovuto"

"Il giudizio su questa amministrazione è, pertanto, assolutamente negativo perché si persevera in una gestione inadeguata e precaria", afferma

Valentina Rossi, candidata di Potere al Potere al collegio plurinominale della Camera, boccia l'amministrazione comunale a guida del sindaco Davide Drei, affermando come "le dimissioni siano un atto dovuto". "L’amministrazione comunale, a guida Pd, ha, promosso e potenziato la cementificazione, incentivando politiche di deregolamentazione urbanistica - esordisce -. La variante di dicembre 2017 al Poc è solo l’ultima di una serie di decisioni che hanno permesso di consumare altro suolo quando ci sono intere porzioni della città lasciate inutilizzate e al degrado urbano. Nel 2015 vi è stata l’istituzione della task force in centro, un provvedimento dispendioso e inutile che ha, per certi aspetti, anticipato il deprecabile decreto Minniti-Orlando, senza che mai sia intervenuta una pianificazione strategica degli eventi in grado di animare la vita del centro città e delle periferie, limitando, in questo senso, anche il contributo dei comitati di quartiere".

"L’amministrazione poi, nonostante le sue dichiarazioni mirabolanti, non ha imposto alcun divieto effettivo di concessione degli spazi pubblici alle organizzazioni neofasciste, salvo poi, all’indomani dell’8 dicembre, intestarsi, in concorrenza con Liberi e Uguali, un ordine del giorno già proposto ad inizio legislatura che, tuttavia, non è mai stato discusso. Quanto, poi, alla gestione della spesa, la linea adottata dalla Giunta Drei è stata quella del disinvestimento sui servizi pubblici destinati ai cittadini, lasciandone alcuni, come i servizi di doposcuola, completamente in carico agli utenti", prosegue.

"Relativamente al bilancio, è stata perseguita una politica iniqua e vessatoria nei confronti dei cittadini più deboli, come, per esempio, le addizionali Irpef aumentate per i redditi più bassi - continua Rossi -. Venendo, poi, alle acclarate incapacità gestionali, si ricordino i debiti fuori bilancio che hanno profilato l’ipotesi di commissariamento e l’assunzione di persone prive di laurea per posizioni amministrativo-gestionali che necessitano del possesso di tale titolo. Il giudizio su questa amministrazione è, pertanto, assolutamente negativo perché si persevera in una gestione inadeguata e precaria che, non più tardi del 2016, ha condotto ad uno sterile rimpasto di giunta e ad un avvicendamento ormai ciclico di assessori all’ambiente e al bilancio. Dinanzi ad uno scenario tanto impietoso è ragionevole chiedersi quale sia il significato che tali sostenitori del centrosinistra attribuiscono al termine, quando le politiche promosse vanno contro ai cittadini più in difficoltà e favoriscono speculatori e imprese “amiche”".

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