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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Elezioni, Vietina (Forza Italia) replica a Drei attacca il sistema sanitario locale

"Qualsiasi cittadino che ha avuto la disavventura di frequentare il pronto soccorso dell’ospedale sa di cosa si stia parlando: non solo non ha visto nessun lavoro di ristrutturazione"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Sorprende la replica sull’argomento sanità dove l’unica affermazione è il futuribile: faremo, predisporremo, vedremo. Qualsiasi cittadino che ha avuto la disavventura di frequentare il pronto soccorso dell’ospedale sa di cosa si stia parlando: non solo non ha visto nessun lavoro di ristrutturazione, che era stato promesso già all’inizio della istituzione della famigerata Asl Romagna, ma continua a vedere una situazione da “tradotta” di terza classe ove su improbabili sedie da Cup ci sono cittadini che stanno male e sono costretti per ora ad aspettare. All’ingresso della struttura ci accoglie una porta sgangherata dove un pezzo del rivestimento metallico giace a terra da mesi coperta di sporcizia: questa è la situazione che si trova ad affrontare lo sfortunato che ricorre al pronto soccorso. E la sfortuna è visibile non solo per chi deve usufruire del servizio ma anche per chi lavora all’interno dell’organizzazione. Personale insufficiente, spazi inadeguati dove decine di letti/barelle occupati da anziani, traumatizzati e sofferenti sono stipati in un sistema da corridoio che tante volte abbiamo visto in filmati che ritraggono la peggiore sanità. Questa è una delle meraviglie della sanità della Asl Romagna che ha visto la fuga massiccia dei primari che sono andati a ingrossare le fila della sanità privata che a Forlì ora sta raggiungendo ottimi livelli grazie alla dissennata politica della direzione della Asl. Si cerca infatti di disfarsi di ottimi professionisti per meglio condurre la demolizione del sistema sanitario pubblico. Ultimissima notizia è l’uscita dal sistema della Professor Vicini, primario di rilevanza internazionale e punto di riferimento anche per gli altri professionisti del territorio. Il tutto è compensato da un aumento di personale amministrativo che gestisce improbabili piattaforme che coltivano il caos nella gestione dell’azienda, ricevendo compensi da 100mila euro annui.

La nostra è una popolazione che sta invecchiando alla quale vengono fornite solo in misura minimale le prestazioni della terza età. Si vantano i 42 posti letto dell’Irst, ma basta chiedere a chi ha bisogno di questa struttura per capire le lungaggini, le traversie, i tempi di attesa inaccettabili che deve subire. Questa vantata eccellenza poco lo è! Basta uscire dai confini regionali per capire che il problema delle neoplasie viene affrontato con altri mezzi e altre risorse. Non va meglio neppure sul versante della prevenzione dove il personale pensionato non viene sostituito ma si procede ad accorpamenti che necessitano del miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci per poter funzionare, con operatori che ormai devono coprire tutto il territorio romagnolo in cui impiegano il maggior tempo negli spostamenti e non lo impiegano per l’espletamento dei loro atti sanitari. L’antico detto che il tempo è galantuomo sta dimostrando la sua assoluta verità. La Ausl Romagna nata male e condotta peggio sta avviandosi verso il suo clamoroso fallimento a scapito della salute di 1.200.000 cittadini. Si badi bene che il futuribile ospedale di Cesena ha tempi di realizzazione molto lunghi quindi le cose ancora per un bel po’ non potranno migliorare. Simulando Giobbe possiamo solo sperare nella bontà divina. Ricordiamo infine che l’assistenza ambulatoriale tanto declamata per sostituire i posti letto mancanti mal si adatta a chi sta male e necessita di un ricovero. L’aumento dei letti nei picchi stagionali, tanto declamato nell’affermazione del sindaco Drei, è un esercizio di pura chiacchiera, letteralmente fallito, dimostrato da atti della stessa azienda Asl dove il direttore dell’ospedale la scorsa estate ha decretato il blocco di ricoveri in quanto le richieste erano assai maggiori rispetto alla disponibilità.

Dalla dichiarazione del sindaco Drei apprendiamo anche che il personale è aumentato di 60 unità: evidentemente le assunzioni hanno riguardato personale diverso perché basta frequentare i reparti, basta vedere le liste di attesa e si capisce che quelle 60 assunzioni sono una goccia d’acqua nel deserto: si ricorda che molti dei 60 assunti lo sono stati da personale già operante in azienda: questo gioco delle tre carte, di far apparire come nuove assunzioni in realtà delle stabilizzazioni di personale già presente, è un esercizio di matematica che agli effetti pratici non da alcuna utilità. Il sindaco Drei da buon soldato dell’esercito bolognese battendo i tacchi recita una lezione i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, una cattiva sanità che si allontana sempre più dagli standard alti sia nazionali che europei. Nel merito poi della casa della salute di Forlimpopoli basta chiedere a chi ha avuto la sventura di doverne usufruire: qui la situazione è la seguente, sventurati dimessi da alcuni reparti di Forlì vengono messi in questa struttura affidata esclusivamente ad infermieri, dove qualunque caso al di fuori della routine deve essere rimandato al giorno successivo per mancanza del medico, quindi questa meravigliosa realizzazione i cui costi non sono mai stati noti altro non è che una astanteria affidata ad infermieri che di fronte a problematiche particolari altro non possono fare che allargare le braccia.

Simona Vietina - candidata uninominale centro-destra, sindaco di Tredozio

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