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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2013

Elezioni, dal lavoro al welfare: il Pd risponde alla Cgil

Marco Di Maio, candidato forlivese per il Pd alla Camera dei Deputati, risponde alle domande che la Cgil Forlì ha posto ai candidati parlamentari forlivesi.

Marco Di Maio, candidato forlivese per il Pd alla Camera dei Deputati, risponde alle domande che la Cgil Forlì ha posto ai candidati parlamentari forlivesi. "Le questioni poste sono tra quelle più pressanti per costruire un Paese che sia più equo e che sappia stimolare una ripresa economica che oggi si fatica a intravedere", osserva il giovane esponente democratico.

1) RIPRISTINO DEMOCRAZIA SUI LUOGHI DI LAVORO
"La posizione del Pd sulla rappresentanza sindacale è molto chiara. Serve una legge sulla rappresentanza che consenta l'esercizio effettivo della democrazia per chi lavora. Non possiamo consentire né che si continui con l'arbitrio della condotta di aziende che discriminano i lavoratori, né che ci sia una rappresentanza sindacale che prescinda dal voto dei lavoratori sui contratti".

2) SISTEMA PENSIONISTICO
"Siamo di fronte ad un sistema pensionistico (quello della riforma Fornero) che deve essere migliorato, e ritoccato, soprattutto per quanto attiene i soggetti e le fasce più deboli. Per questo ci impegneremo a fare in modo che nessuno resti senza reddito, consentendo a tutti, esodati, contributori volontari e le altre categorie interessate, di andare in pensione con le regole precedenti alla riforma Fornero. ll Pd, peraltro, punta a risolvere il problema dei lavoratori esodati, ai quali deve   essere assicurata una soluzione in tempi brevissimi; intendiamo intervenire sull'attuale legge Fornero senza però procedere con l'abrogazione della stessa, ma operando attraverso mirati interventi correttivi sulla stessa riforma che definiscano un principio di gradualità nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema".

3) GREEN ECONOMY e SVILUPPO SOSTENIBILE
"L'economia verde è l'unica vera opportunità per uscire da due grandi crisi, quella climatica e quella economica, per lasciare un mondo vivibile alle generazioni future, per costruire sviluppo e creare nuovi posti di lavoro tenendo conto del vincolo delle  risorse naturali. La sfida dell'economia verde è una sfida per l'intero paese, per la struttura produttiva del nord e per la crescita del sud. Proprio nel mezzogiorno potrebbero realizzarsi i maggiori guadagni in termini di occupazione, soprattutto giovanile, e di capacità produttiva.

Nelle regioni meridionali risiede infatti la quota più giovane della popolazione italiana, la quota maggiore degli inattivi, la quota maggiore di donne che non partecipano al mercato del lavoro. L'economia verde può diventare nel Sud un elemento catalizzatore della catena di connessione tra ricerca innovazione e produzione per esprimere al meglio le potenzialità del sistema universitario e di ricerca e del patrimonio territoriale. Nelle regioni meridionali, accanto a un rinnovato slancio dell'agricoltura di qualità e del turismo e della salvaguardia quindi del patrimonio storico e paesaggistico, può realizzarsi uno sviluppo importante nella produzione di energia da fonti rinnovabili, con il solare in prima fila, nell'efficienza energetica, nella riqualificazione edilizia soprattutto nelle aree urbane, interventi che possono costituire un volano per l'economia e per l'occupazione giovanile.

Sempre in materia di ambiente e sviluppo sostenibile il PD propone una vera e propria smart spending review: sviluppo urbanistico basato sul “risparmio di suolo”, bonifica delle aree dismesse, riduzione della produzione di rifiuti, loro valorizzazione economica e potenziamento della raccolta differenziata; riduzione drastica delle emissioni inquinanti connesse al traffico privato, ottimizzazione delle emissioni industriali, razionalizzazione della nuova edilizia, così da abbattere l'impatto del riscaldamento e della climatizzazione; software per la gestione razionale dell'illuminazione pubblica; promozione, protezione e gestione del verde urbano".

4) GIOVANI
"Il Pd propone un insieme di misure volte a promuovere l'autonomia dei giovani, superare il ritardo e la precarietà che caratterizzano il loro ingresso nel mondo del lavoro, riaprire la speranza nel futuro. Tra le proposte, in concreto, si annoverano 1) la  riduzione della prima aliquota Irpef, miglioramento delle detrazioni da lavoro, imposta negativa (ossia sostegno al reddito) per i redditi più bassi, tutte misure che interessano in primo luogo proprio i giovani che cominciano a lavorare; 2) un piano straordinario per l'occupazione giovanile, che offra ai giovani che sono da un anno in condizione di inattività, una “dote” per dare loro nuove possibilità di assunzione agevolata in imprese private anche cooperative o per l'avvio di attività professionale, imprenditoriale o di lavoro autonomo.

5)  WELFARE
"Il Pd propone una svolta radicale nell'indirizzo di politica economica e sociale. Ci ispira una visione del welfare come fattore fondamentale di sviluppo civile e di crescita economica. E' indispensabile, innanzitutto, alleggerire la distribuzione del carico di lavoro e di cura nella famiglia, sostenendo una riforma seria del welfare, politiche di conciliazione e condivisione e varando un programma straordinario per la diffusione degli asili nido.

Il PD propone un complesso di misure volte a costruire una rete di servizi per le famiglie, di sostegno dei redditi familiari, di conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita, tra cui: la riduzione della prima aliquota dal 23 al 20; la riunificazione di detrazioni per figli a carico e assegni familiari in un nuovo assegno - la “dote fiscale per i figli”, che assicuri un sostegno al reddito proporzionale alla composizione del nucleo familiare; l'estensione e potenziamento del congedo parentale e istituzione del congedo di paternità obbligatorio; l'incentivazione e sostegno della flessibilità oraria e del part time (reversibile e volontario); la tutela della maternità anche per le lavoratrici autonome; e l'istituzione di un Reddito di Solidarietà Attiva rivolto alle persone che per qualunque ragione si trovano in condizioni di povertà: un reddito temporaneo erogato dall'INPS, condizionato a “prova dei mezzi” e alla partecipazione a programmi di reinserimento sociale e di ricerca attiva del lavoro organizzati da regioni e comuni".

ELENA TONI - Il lavoro deve essere al centro di qualsiasi programma elettorale prima e di ogni azione di governo poi. E' questo il messaggio inviato dalla Cgil forlivese ai candidati alle prossime elezioni politiche e che è stato subito raccolto da Elena Toni, candidata PD al Senato.

"Il lavoro è un fondamentale strumento di emancipazione, e non può essere trattato come unico fattore di competitività al ribasso. Nella lettera aperta - afferma Elena Toni - il sindacato sottolinea la necessità di una nuova legge sulla rappresentanza con la quale si tenga presente il peso delle organizzazioni, le soglie con cui è possibile sedersi ai tavoli, e si sancisca che un accordo è valido solo se chi lo firma rappresenta la maggioranza dei lavoratori e che a questi sia data possibilità di esprimersi."

"Credo occorra dare il massimo appoggio - prosegue Elena Toni -  a una legge che sostenga la contrattazione e i diritti delle persone nei luoghi di lavoro contro i ricatti e i licenziamenti, e permetta di affrontare in maniera adeguata quindi e superare i drammi aperti dalla crisi, una crisi che ha portato la disoccupazione giovanile a livelli assolutamente inaccettabili per un paese che si dice civile".

"Come evidenziano i promotori della lettera aperta, "il futuro per le nuove generazioni passa attraverso <>: si tratta di temi su cui le nostre amministrazioni locali si stanno cimentando con grande determinazione e coraggio, realizzando politiche - penso alla visione dei rifiuti come risorsa - che possono essere d'esempio su scala nazionale. I giovani - conclude Elena Toni  - devono rappresentare la nostra priorità assoluta, e per costruire uno sviluppo di qualità che si coniughi ad un modello di consumo sostenibile è indispensabile un confronto e un ascolto costante tra le forze sociali, i cittadini e i rappresentanti eletti in parlamento, entro una visione dell'economia che diventi integralmente ecologica, come sta scritto nel programma del PD".

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