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"Irregolarità della campagna elettorale della destra": esposto di Giorgio Calderoni

"Parliamo - spiega Calderoni - delle illegalità nell'affissione dei manifesti giganti, in violazione dell'articolo 3 della legge 130/1975 che vieta scambi di spazi per i manifesti"

Il Comitato Elettorale di Giorgio Calderoni, attraverso il portavoce Pier Luigi Flamigni, ha presentato un esposto "su alcune irregolarità della campagna elettorale della destra". "Parliamo - spiega Calderoni - delle illegalità nell'affissione dei manifesti giganti, in violazione dell'articolo 3 della legge 130/1975 che vieta scambi di spazi per i manifesti. Oltretutto le auto che girano da ieri con i megafoni annunciando un comizio del prossimo martedì, non possono farlo fino al giorno stesso del comizio, violando l'articolo 7 della stessa legge".

"Per non parlare della richiesta di un esponente cittadino della Lega per l'utilizzo della Polisportiva Cava per un evento in cui si millantava la presenza di politici di entrambi gli schieramenti - aggiunge -. Cosa assolutamente non veritiera". Attraverso la pagina Facebook, Calderoni ha riportato in calce anche il comunicato della Polisportiva che diffida la destra ad utilizzare il loro nome per le loro iniziative elettorali.

"Ci accusano poi di stare facendo "promesse e favori agli amici", senza spiegare di cosa stiano parlando, e insinuano che siano stati i nostri attivisti a strappare i loro manifesti irregolari - conclude Calderoni -. Strappare i manifesti è un atto deprecabile, oltre che un reato. Accusare qualcuno di aver compiuto un reato senza averne le prove è altrettanto grave". Il documento è stato inviato all'ufficio elettorale, al Comune e alla Prefettura di Forlì.

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