Europa Verde attacca: "Chi nega l’emergenza climatica da decenni è responsabile degli attuali e futuri disastri"
Queste le osservazioni di Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi di Europa Verde Forlì-Cesena
Ondate di calore intense alternate a nubifragi con grandinate, raffiche di vento e danni. Sono le conseguenze dei cambiamenti climatici in atto. "Non capire l’origine dei disastri significa accettare a testa bassa il loro continuo ripetersi con sempre più frequenza, a ritmi esponenziali - osservano Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi di Europa Verde Forlì-Cesena -. Mentre la ricostruzione della Romagna dopo il disastro del fango è affidata al generale Figliuolo, continuano gli attacchi della destra alla scienza sul clima, banalizzando gli allarmi. Da Fratelli d’Italia al leghista Borghi, che di fronte agli incendi e alle temperature record degli ultimi giorni afferma candidamente che d’estate fa caldo e non c’è motivo di allarmismi".
"Dietro questi attacchi negazionisti che mettono in comune i conservatori statunitensi, europei e italiani c’è certamente la volontà irresponsabile di guardare all’immediato consenso o ancora peggio tutelare quei pezzi di economia che non vogliono accettare un cambiamento verso una sostenibilità - è l'opinione degli esponenti di Europa Verde -. Del resto alle carrellate di esponenti politici di rilievo nelle zone colpite dai disastri non ci pare siano seguite azioni concrete tangibili nella giusta direzione: non solo siamo in ritardo sul sostegno alla ricostruzione, ma tutti i provvedimenti che vengono adottati non stanno minimamente tenendo conto di quanto avvenuto".
"La regione Emilia-Romagna continua a cementificare terreno come se non esistesse un domani, i piani urbanistici continuano a prevedere aumenti del 3% con decine e decine di deroghe, tutti i progetti pubblici prevedono taglio di alberi e gettate di asfalto - attaccano ancora Ronchi e Mengozzi -. Cementifichiamo in Italia 2 metri quadri al secondo e in questo quadro drammatico, l’Emilia-Romagna è la terza regione sia per incremento di suolo consumato nel periodo 2020-2021 (658 ettari) sia in totale di suolo consumato nel 2021 (oltre 200mila ettari), dopo Lombardia e Veneto. A Forlì solo negli ultimi 5 anni abbiamo consumato 75 ettari di verde, a Cesena 52. A Sarsina si intende costruire un nuovo supermercato anche sopra un importante sito archeologico. Le parole sono inutili, di fronte a questi dati. Serve un cambio di direzione netta e serve un cambio di mentalità, perché se non difendiamo il territorio questo inevitabilmente presenterà il conto. Conto che, abbiamo visto, nessuno pare abbia fretta di rimborsare ai cittadini colpiti".