Ex Eridania, Europa Verde boccia la proposta di Ascom: "Si tuteli l’area naturale e storica"
Questo l'intervento di Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi, coportavoce Europa Verde Forlì-Cesena
L’acquisizione da parte del Comune dell’area dell’ex Zuccherificio Eridania di Forlì "è certamente una buona notizia". Così Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi, coportavoce Europa Verde Forlì-Cesena, che argomentano: "Se è vero che il Comune abbandonerà definitivamente l’ipotesi scellerata di aggiungere altro cemento e lasciare al verde i suoi 16 ettari di estensione, si tratterà di una vittoria della città e di chi da anni propone di tutelarne il patrimonio naturale e storico".
Per Ronchi e Mengozzi, tuttavia, "è importante che gli edifici di elevato valore storico vengano messi in sicurezza e ripristinati, per realizzare un progetto di archeologia industriale di qualità. Quest’area è già un polmone verde, un’oasi piena di vita che è unica, e ci preoccupa leggere che il Sindaco voglia puntare sulle energie rinnovabili in quella zona. Con tutti gli edifici pubblici e privati che dobbiamo ancora coprire di pannelli solari, pensare di tagliare un bosco per consumare altro suolo non è certamente una buona idea".
Europa Verde boccia la proposta del direttore di Ascom-Confcommercio, Alberto Zattini, di sfruttare l'area anche per concerti e dj-set: farebbe "concorrenza a Piazza Saffi" e verrebbero "ignorate le altre zone già adatte come l’ex Mangelli o la fiera". "E’ ovviamente corretto ripulire la zona dai rifiuti e dagli oggetti pericolosi, ma certamente occorre lasciare parte dell’area allo stato naturale, che è il modo migliore per ottenere benefici in termini di qualità dell’area e biodiversità", proseguono.
"Ci associamo quindi alla proposta delle associazioni per la tutela del patrimonio storico di realizzare un progetto, coinvolgendo esperti di architettura e naturalisti, che permetta di coniugare questi due fondamentali aspetti di quest’area, valorizzandola senza snaturarla, nel vero senso della parola - concludono -. Qualunque altra idea che trasformi un polmone verde in grande campetto sportivo sintetico non sarebbe infatti una riqualificazione, ma una gravissima ed inutile perdita di valore per tutta la città".