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Ferretti, riduzione dei costi. "Impiegati in cassa integrazione?"

Lunedì si è svolto il previsto incontro sindacale con l'amministratore delegato della Ferretti SpA per la presentazione del piano industriale del gruppo per i prossimi cinque anni

Lunedì 17 dicembre si è svolto il previsto incontro sindacale con l’amministratore delegato della Ferretti SpA per la presentazione del piano industriale del gruppo per i prossimi cinque anni. Lo sottolineano in una nota Stefano Gagliardi capogruppo Pdl, Gianluca Zanoni capogruppo Lega Nord e Valerio Roccalbegni consigliere Pdl in consiglio provinciale. L’azienda ha illustrato gli interventi previsti per il rilancio dell’azienda, “si è parlato del 2013 come l’anno della rifondazione del gruppo industriale”.

Si è accennato al contenimento dei costi fissi, della revisione e della concentrazione della produzione in strutture già di proprietà dell’azienda e non in affitto, nonchè della conferma dei livelli occupazionali dei lavoratori diretti – riassumono i consiglieri - Per raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio l’azienda ha indicato la necessità di ridurre del 12% i costi generali, con una riduzione di 11 milioni di euro dei costi fissi, ovvero di ridurre i costi industriali, di ridurre i costi per consulenze, spese per viaggi, eccetera – confermano - oltre a questo l’azienda si è inoltre riservata la possibilità di valutare ulteriori riduzioni di costi indiretti (valutando tutte le opzioni) entro il mese di gennaio 2013”.

Poiché il 31 gennaio è trascorso nel silenzio generale dei sindacati e delle istituzioni, (ovviamente il fatto che si sia in campagna elettorale è sicuramente una casualità) i sottoscritti consiglieri interrogano il presidente e la giunta per sapere se i costi indiretti, ovvero gli impiegati, saranno posti in cassa integrazione a partire dai prossimi mesi. Se non ritiene che, se quanto sopra fosse confermato, ci troveremmo di fronte ad una enorme presa in giro nei confronti della città, se si considerano le dichiarazioni rilasciate dall’azienda sul fatto che si continuerà ad investire a Forlì. Inoltre a che punto è giunto l’iter per il rilascio delle concessioni necessarie all’avvio di quanto previsto dall’Accordo di Programma? Per quale motivo a tutt’oggi non è ancora stato fornito ai consiglieri il Piano industriale sopra riportato, in considerazione del fatto che anche la provincia è firmataria del suddetto accordo?”.

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