Alluvione, la Cgil: "Alzeremo il tono della protesta. E' il momento di andare davanti ai palazzi del potere"
"E' ora di alzare il livello di mobilitazione - ha dichiarato Bussandri - e lo faremo per la nostra gente"
La Cgil è pronta ad "alzare il livello della mobilitazione" e ad andare a Roma per "protestare sotto i palazzi del potere" contro il Governo per i risarcimenti post-alluvione. Ad annunciarlo è Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil Emilia-Romagna, venerdì pomeriggio alla festa provinciale del sindacato a Forlì, insieme al presidente della Regione Stefano Bonaccini.
"E' ora di alzare il livello di mobilitazione - ha dichiarato Bussandri - e lo faremo per la nostra gente. Alzeremo il tono della protesta. Credo sia arrivato il momento di andare a protestare davanti ai palazzi del potere di questo Paese". Nel vedere il livello di risposta ad oggi da parte del Governo dopo l'alluvione di maggio in Romagna, ha affermato il leader Cgil, "siamo davvero tra i più incazzati. Mancano ancora quattro miliardi di euro e ad oggi non sappiamo ancora che fine ha fatto quel miliardo" non utilizzato per ammortizzatori sociali e sostegno all'export.
"La vogliamo dare una risposta a chi ha perso tutto durante l'alluvione o no? - ha insistito Bussandri -. Va bene che Figliuolo farà a breve i bandi con tutti i crismi, ma se poi dietro non ci sono le risorse, le procedure restano coi fichi secchi. I cittadini di queste terre lo capiscono che se stanzi oggi le risorse, i soldi non arrivano subito. Ma se almeno sono stanziati, sai che prima o poi arriveranno. Se non sono stanziati, invece, hai paura che rimangano solo i fichi secchi. Per questo siamo molto arrabbiati".
Peraltro, segnala il segretario Cgil, i territori romagnoli colpiti dall'alluvione contribuiscono al Fisco generale "per 17,5 miliardi di euro all'anno. Quindi ogni euro che arriva come risarcimento qui non è una regalia, ma è un investimento sul futuro di questo territorio e di questo Paese. E anche il Governo se ne renderebbe conto se non volesse gestire questa vicenda come una grande operazione di speculazione politica. E' questo che ci dà più fastidio", ha attaccato Bussandri.
L'intervento di Bonaccini
"Dopo l'alluvione di maggio i romagnoli si sono rimboccati le maniche spalando il fango cantando 'Romagna mia' - ha ricordato Bonaccini -. Ma non vorrei che qualcuno se ne approfittasse. E allora sappiamo una cosa: non mi sposterò di un millimetro finchè tutti non avranno ricevuto il 100% dei risarcimenti". "Io ho tutta l'intenzione di collaborare col Governo e col commissario Figliuolo - ha assicurato Bonaccini -, ma sappiano che non mi sposterò di un millimetro finchè tutti avranno ricevuto il 100%. Perché ce lo meritiamo ed è giusto così. Qui c'è un fronte che ha messo insieme Istituzioni e parti sociali, non ci sposteremo di un millimetro".
Del resto, ha mandato a dire il governatore, "se prometti il 100% di risarcimenti te lo ricorderò tutti i giorni". Bonaccini ha lanciato dunque l'ennesimo appello al Governo perché "faccia presto. Altro che nove anni, qui bisogna che in nove mesi ripartiamo e diamo una mano a quelli che hanno perduto tutto. Abbiamo i progetti pronti - ha ricordato il presidente -, ma i Comuni rischiano di non realizzare le opere perché non hanno personale. E abbiamo bisogno di aprire centinaia di cantieri e chiuderli prima dell'inverno, perchè basta una pioggia ordinaria per tornare in emergenza. Abbiamo perso due mesi e mezzo, speriamo che ora si acceleri".
Oltretutto, ha incalzato Bonaccini, "tra poche settimane" chi ha subito i danni dell'alluvione rischia di dover tornare a pagare tasse e tributi perché "la sospensione non è stata prorogata è veramente surreale che quella norma non sia stata introdotta. Non è di destra o di sinistra chiederlo, si chiama buon senso".
Consumo del suolo
Bonaccini ha portato sul palcoscenico anche a legge contro il consumo di suolo approvata nel 2017 in Emilia-Romagna, grazie alla quale "abbiamo tagliato finora 11.000 ettari di suolo edificabile. E ne taglieremo altri 10-15.000 ettari entro la fine della legislatura". "Se uno mi porta una legge più restrittiva, io la applico - ha assicurato Bonaccini -, ma serve una legge nazionale per la riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione urbana. Su questo sfido il Governo e anche il mio partito. Noi siamo pronti a cambiare paradigma, ma non basta una sola Regione a farlo".
Negli anni, ha ammesso Bonaccini, "abbiamo consumato troppo suolo e dobbiamo cambiare modello di sviluppo". Ma allo stesso tempo, ha tenuto a dire il governatore, "è anche vero che eravamo il territorio più povero nel Dopoguerra", mentre oggi l'Emilia-Romagna è una delle Regioni trainanti per il Paese, attrae investimenti, aziende e lavoratori, ha elencato Bonaccini, e ospita un gran numero di studenti fuori sede nelle proprie università.
"Chi nega i cambiamenti climatici bisogna portarlo a vedere le devastazioni in giro per l'Italia, l'Europa e il mondo. Noi dobbiamo fare tanto, ma l'Europa da sola non basta mica", ha aggiunto. Bonaccini ha quindi ricordato che i principali Paesi che producono emissioni inquinanti sono Usa, Cina e India. Per questo "dovremmo uscire da un teatrino molto provinciale. Se ogni Paese in epoca sovranista pensa di cavarsela da solo, saremo travolti tutti quanti".
Pnrr
Quanto al Pnrr, "quei 16 miliardi di euro tagliati sulla sanità e il dissesto idrogeologico "gridano vendetta, perché riguardano due delle emergenze di questo Paese- E siccome il Governo ha promesso che li rimette. li sfido a rimetterli subito". Quando ai ritardi sui progetti, "sposo la linea di Antonio Decaro", sindaco di Bari e presidente dell'Anci. "Visto che al Governo dicono che i ritardi sono colpa di Comuni e Regioni - ha aggiunto - sediamoci al tavolo a Roma e vediamo. Sono sicuro che i ritardi principali sono dei ministeri".