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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Festa delle Famiglie, l'affondo del centro-sinistra: "Maggioranza lacerata, è in grado di governare?"

Dopo la deflagrazione del caso politico, ci sono state le prese di distanza di tutte le formazioni politiche di maggioranza dalla Lega a Fratelli d'Italia

“E’ bastata una gioiosa domenica al parco urbano per mettere in luce tutte le criticità e le divisioni di una maggioranza ormai senza maggioranza e governo, nonché gli ormai evidenti conflitti interni che certo non giovano al futuro di Forlì”: è la presa di posizione del gruppo consigliare del Pd all'indomani del dibattito in Consiglio comunale sul patrocinio conferito dall'assessorato alla Cultura del Comune di Forlì, a maggioranza di centro-destra, alla Festa delle Famiglie, organizzata dalle 'Famiglie Arcobaleno'. Dopo la deflagrazione del caso politico, ci sono state le prese di distanza di tutte le formazioni politiche di maggioranza dalla Lega a Fratelli d'Italia, dalla lista civica 'Forlì Cambia' al gruppo 'Centrodestra per Forlì'. Fratelli d'Italia e Centrodestra per Forlì hanno anche formulato una mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore alla Cultura Valerio Melandri.

“Piace constatare che la nostra città si è dimostrata particolarmente sensibile al tema delle discriminazioni, in occasione della recente iniziativa ospitata al parco urbano. A conferma del fatto che Forlì, i cittadini forlivesi, per cultura e matrice sociale, sono a favore di una società aperta e inclusiva”, commenta sempre il gruppo Pd in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia. “Molto resta ancora da fare contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere - proseguono i consiglieri -, soprattutto in termini educativi rispetto alle nuove generazioni. Ecco perché rinnoviamo il nostro impegno nella difesa delle libertà fondamentali e dell’affermazione di pari diritti, nel rispetto dell’altro e delle sue scelte”.

E tornando al caso di Forlì concludono dal Pd: “A meno di tre anni dal suo insediamento, questa Giunta non riesce ormai più a nascondere divisioni, o meglio, lacerazioni, su temi portanti della società e della città in particolare. Crediamo quindi che sia arrivato il momento di fare chiarezza, non solo in consiglio comunale, ma soprattutto nei confronti dei cittadini forlivesi".

Sulla stessa linea anche l'altra lista di centro-sinistra 'Forlì e Co'. Scrive il capogruppo Federico Morgagni: “La polemica interna alla maggioranza in merito al patrocinio concesso alla Festa delle famiglie arcobaleno ha raggiunto negli ultimi giorni connotati sconcertanti. Da una parte abbiamo un Assessore che dichiara di aver concesso un patrocinio ad una iniziativa che non condivide, dall'altra i suoi colleghi di Giunta che, dopo aver partecipato alla riunione in cui si è deciso il patrocinio, escono sui giornali per dissociarsi dalla decisione. In mezzo un Sindaco silente, come se la questione non lo riguardasse, e sei consiglieri di maggioranza che hanno depositato una mozione di sfiducia contro il loro assessore”.

Per Morgagni “ad essere andato clamorosamente in pezzi è il disperato tentativo della Giunta Zattini di mantenersi in una confortevole ambiguità sul tema dei diritti civili, comportamento già manifestatosi qualche mese fa con la surreale vicenda dei fondi regionali ottenuti dall'Assessorato alle Pari opportunità per progetti contro le discriminazioni per orientamento sessuale, progetti che però l'Assessora competente dichiarava di non condividere, sebbene li avesse appena presentati. Priva del coraggio necessario per sfidare l'impopolarità che deriverebbe da scelte coerenti con le posizioni ideologiche e radicali della propria maggioranza, e della volontà politica di schierare il Comune davvero al fianco di chi lotta le discriminazioni, così come invece chiedono tantissimi forlivesi, l'Amministrazione si è sforzata di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, in un gioco degli equivoci fatto di improbabili equilibrismi. Ma i diritti civili non sono un terreno per le ambiguità”.

E conclude: “A questo punto tocca al Sindaco di Forlì uscire dall'ambiguità e fare chiarezza di fronte ai cittadini, precisando pubblicamente in quale tipo di società si riconosce la sua Amministrazione, se aperta e pluralista oppure oscurantista e discriminatoria. E sempre il Sindaco dovrà sciogliere l'enorme nodo politico venuto alla luce con questa vicenda, e cioè se questa maggioranza, squassata dagli scontri intestini, dalle divisioni e dalle accuse incrociate, sia ancora in grado di governare la città”.

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