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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Forlì verso le elezioni, il vicesindaco Biserna: " Rinnovare la politica"

“A breve ci sono le elezioni anche a Forlì: come cogliere questa occasione per far riavvicinare la gente, dimostrando che qui da noi la politica è bella, esce dai vecchi compartimenti stagni e si rinnova sul serio?”

A breve ci sono le elezioni anche a Forlì: come cogliere questa occasione per far riavvicinare la gente, dimostrando che qui da noi la politica è bella, esce dai vecchi compartimenti stagni e si rinnova sul serio?”. Se lo chiede il vicesindaco di Forlì, Giancarlo Biserna. “Il modo migliore è fare uscire dalla retorica concetti come onestà e partecipazione. Per far ciò bisogna che chi oggi in città è impegnato dia dei forti segnali di discontinuità proprio nei comportamenti dell'agire quotidiano”.

La realtà in cui viviamo non ha più soluzioni lineari, in ogni scelta ci sono elementi positivi ed altri negativi, per cui puoi vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda delle tue esigenze. Quali esigenze? Di consenso, di visibilità, di interessi? Oppure di bene della città tout court ove parte importante è la fiducia. Oggi la fiducia non c' è, di più, si truccano le carte per sfiduciare comunque, vedendo solo nelle cose la parzialità che ti fa più comodo. E il bene comune per cui si lavora, ed è tanto, c'è, ma viene sottodimensionato da un mare di polemiche e conflitti di bassa lega creati ad arte dai contendenti. Usciamo da questo buco nero, alziamo gli occhi, affrontando i problemi con forza, ma togliendo di mezzo finzioni e artifizi. Lo scontro è il sale della democrazia e porta sempre a soluzioni nuove e migliori, ma deve essere alto”, continua Biserna.

Lavoriamo per quello, mettiamoci in gioco su quello con il rischio di avere meno consenso e/o visibilità immediati, ma più successo per la città. Lo so che è dura, ma il vero programma per la Forlì di domani comincia da qui. Da questa onestà di fondo, e la partecipazione è la sua compagna. Parliamoci chiaro, la partecipazione che facciamo, e che comunque c'è, ha dei limiti, giusti ed oggettivi, perchè ad un certo punto devi pur decidere. Per crescere deve essere un processo, che va oltre l'istituzione, che deve entrare fin nelle case delle persone, anche con nuovi strumenti. Ma perchè ciò avvenga bisogna riconoscere che è il concetto che va ampliato: non può essere una parola a senso unico, non è un alibi, non solo per recriminare che non ti hanno fatto partecipare; la partecipazione è soprattutto nella fiducia che devi dare, nel rischio e nell'umiltà che nel fare ciò ti assumi, nella ragionevolezza, nella comprensione del meccanismo, nel cosa vuol dire fare sintesi. E poi la partecipazione sta anche nella volontà comune di rinnovare la politica, una competizione tra chi fa politica nel partecipare a far riavvicinare i cittadini. Questa è la vera sfida di oggi, una competizione nel bene e non nel denigrare l' avversario. A mio avviso la strada è questa, segnali ne colgo ogni giorno. Bisogna andare avanti”, chiude il vicesindaco.

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