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Elezioni, Forlì SiCura e Italia in Comune insieme. Ravaioli: "Forlì deve cambiare passo"

Bisogna fare scendere le persone in strada, connetterle fra loro", ha rimarcato Ravaioli

Forlì SiCura e Italia in Comune insieme. Domenica è stata presentata nel salone comunale di Forlì l'alleanza politica in vista delle prossime consultazioni elettorali in programma il 26 maggio. Nel corso dell'incontro è stato coordinato da Serse Soverini, deputato e coordinatore Italia in Comune Emilia Romagna, hanno preso la parola Marco Ravaioli, candidato sindaco per Forlì SiCura-Italia in Comune; e Federico Pizzarotti, sindaco di Parma-leader di Italia in Comune e candidato alle elezioni europee.

Elezioni, ForlìSiCura e Italia in Comune insieme: l'incontro

"La storia di Pizzarotti ricorda la mia - ha esordito Ravaioli -. Ha avuto il coraggio e la capacità di governare una città restando distante dalle logiche di partito. Abbiamo il dovere morale di consegnare ai nostri figli una città diversa, viva, dinamica. Ridefiniamo il concetto di sicurezza, di questi tempi così abusato. Sicurezza è rendere le persone protagoniste dei luoghi in cui vivono. Bisogna fare scendere le persone in strada, connetterle fra loro".

"L'Italia, come la classe politica che la rappresenta, è litigiosa - ha osservato Pizzarotti -. Troppo spesso dimentichiamo però che il nostro obiettivo primario è migliorare la vita dei cittadini. Ma oggi viviamo in un'epoca in cui per fare campagna elettorale basta un volantino con una foto e due slogan. Forlì Sicura ha un programma, delle idee e delle persone che portano avanti il civismo in cui credo. Io sono con loro per un Italia ed un'Europa diversa".

"Siamo partiti con tanto entusiasmo e con Forlì SiCura abbiamo lavorato con grande impegno, condividendo tanti obiettivi - ha affermato Paola Castellini, presidente di Italia in Comune -. Ci crediamo molto in questo programma; è un gruppo molto coeso e credo che la nostra passione e coerenza ci consentirà di ottenere dei risultati importanti".

Mario Peruzzini, delegato di Forlì SiCura, ha ricordato la storia della lista civica, nata dalle ceneri della lista "Noi con Drei" del 2014: "In questi mesi abbiamo lavorato molto, focalizzandoci su diversi temi, in primis il lavoro, ma anche la giustizia sociale e sicurezza. Noi siamo qualcosa di nuovo". Non ha risparmiato critiche a destra e sinistra: "Ci sono partiti che si nascondono dietro liste civiche fasulle, gestiti da soldatini di partito e hanno preso persone che non conoscono nemmeno la città". Peruzzini è intervenuto anche sulla visita di Matteo Salvini: "Abbiamo assistito ad un teatrino" e ha giocato sulla "paura delle persone e sull'immigrazione".

Gianluigi Giorgetti, coordinatore di Italia in Comune Forlì e candidato consigliere di Forlì SiCura-Italia in Comune, laureato in fisica delle particelle elementari, si è focalizzato sul tema della sanità, ambiente e raccolta rifiuti. "La nostra lista si basa sui progetti e cose concrete - ha evidenziato Tatiana Gentilini, capolista di Forlì SiCura-Italia in Comune -. Il programma è stato scritto in maniera spontanea sulla base anche dell'esperienza degli ultimi tre anni in Consiglio comunale".

"E' ora di cambiare passo e mentalità prima che sia tardi - ha rimarcato il candidato sindaco Ravaioli -. Non possiamo perdere tempo. Abbiamo bisogno non di distruttori di speranze, ma di piazze piene di gente ed eventi, con persone che si incontrano e fanno cose insieme. E' questa la prima sfida". Ravaioli ha ricordato l'esperienza da assessore, col progetto ForlìSicura, "fatto non solo di videosorveglianza, ma anche di sicurezza partecipata come il caso di via Regnoli, e il dialogo con i quartieri. La nostra lista parla di cose concrete e fattibili".

A sostegno di Ravaioli è intervenuta anche il primo cittadino di Galeata e rappresentante di Italia in Comune, Elisa Deo: "In dieci anni da sindaco ho assistito ad un declino della politica. Questo Paese ha bisogno di alternative, che sappiamo intercettare i problemi delle persone e dare delle risposte. Ravaioli ha dimostrato in appena due anni di dare seguito alle parole con i fatti".

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