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"No" al Jobs Act: scioperi e cortei dei metalmeccanici a Villa Selva

I lavoratori si sono riuniti davanti alla Marcegaglia e alla Bonfiglioli e, dopo un momento di assemblea, hanno dato via ad una manifestazione che ha visto circa 500 lavoratori sfilare lungo Via Mattei

In corteo per dire no al Jobs Act. Mercoledì mattina si è svolta la manifestazione che ha visto protagonisti gli operai di diverse azienda metalmeccaniche del territorio tra cui Marcegaglia, Trasmital Bonfiglioli, Celli, Peffeci, Zattini Group e la partecipazione dei lavoratori della Ferretti e di delegazioni di lavoratori di altre categorie. I lavoratori si sono riuniti davanti alla Marcegaglia e alla Bonfiglioli e, dopo un momento di assemblea, hanno dato via ad una manifestazione che ha visto circa 500 lavoratori sfilare lungo Via Mattei.

"Lo sciopero - illustra il segretario Giovanni Cotugno - proclamato dalla Fiom-Cgil e dalla Uilm-Uil (per la Ferretti da Fillea-Cgil e Feneal-Uil) ha visto un’adesione altissima dei lavoratori, indipendentemente dalla sigla sindacale di appartenza, a dimostrazione del fatto che contro il brutale attacco ai diritti c’è una risposta chiara, netta e partecipata dei lavoratori e di un consenso importante a conferma che i lavoratori stanno con chi li difende, siano essi nani o giganti".

Metalmeccanici in sciopero contro il Jobs Act

Sindacati e operai, sostiene Cotugno, "sono convinti che il mercato del lavoro vada cambiato, che la condizione di precarietà vada limitata e che sia necessario estendere i diritti e le tutele. Rifiutiamo l’idea di un futuro dove i giovani lavoratori siano precari e senza diritti. Il disegno del governo va in una direzione opposta, l’attacco strumentale all’art.18, lo ricordiamo per anni cavallo di battaglia,,ma anche l’apertura al demansionamento e al controllo a distanza rappresentano un attacco alla dignità dei lavoratori, al diritto di  organizzarsi nei luoghi di lavoro per far sentire in maniera autonoma e scevra da ricatti la propria voce".

Lo sciopero, organizzato in occasione del voto di fiducia sul Jobs Act al Senato e in concomitanza con il vertice Ue a Milano, ricorda Cotugno, "rappresenta solo una prima iniziativa di mobilitazione a cui seguiranno nelle prossime settimane altre mobilitazioni, dallo sciopero generale della CGIL Emilia Romagna previsto per il 16 ottobre alla, alla manifestazione proclamata dalla UIL per il 22 ottobre fino alla grande manifestazione del 25 ottobre, nelle certezza che il passaggio in Parlamento non rappresenta la fine del malcontento dei lavoratori e del conflitto sociale".

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