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Francesco Minutillo, anima della destra radicale lascia l'impegno politico: "Mi dedicherò alla vera Chiesa"

"Francesco Minutillo spiega in una sorta di bilancio della sua attività politica che "sono stato chiamato a tante candidature, tanto difficili e di servizio quanto importanti e di testimonianza"

"Giunto oggi alla età dei quarant’anni ho deciso di lasciare la vita politica attiva alla quale ho dedicato 25 anni ininterrotti della mia esistenza. Iniziai a 15 anni nel 1995 con Azione Giovani ed Alleanza Nazionale. Ho poi proseguito nel 2007 rifiutando il tradimento di Gianfranco Fini nel PDL e fondando La Destra di Storace, anno a partire dal quale ho rappresentato la destra della nostra provincia ininterrottamente per quasi dieci anni impegnandomi e garantendo nei nostri territori di tenere accesa e viva la fiamma della nostra comunità in momenti nei quali tutti la disprezzavano": è l'annuncio che arriva da Francesco Minutillo, leader storico della destra forlivese e fratello del consigliere comunale Davide Minutillo.

Francesco Minutillo spiega in una sorta di bilancio della sua attività politica che "sono stato chiamato a tante candidature, tanto difficili e di servizio quanto importanti e di testimonianza: a Sindaco di Forlì nel 2009, alla Camera dei Deputati nel 2008 e 2013, alle regionali nel 2014. Proprio a partire dal 2014 ho avuto la soddisfazione di vedere entrare in Consiglio Comunale di Forlì il primo rappresentante eletto di Fratelli d’Italia ovvero il primo vero rappresentante della nostra comunità dopo gli anni bui del PDL che aveva azzerato la presenza di nostri uomini in consiglio. Ho avuto anche la fortuna di poter partecipare, contribuire ed assistere almeno al sogno della vittoria del centrodestra a Forlì. Oggi quello sparuto gruppo che nel 2007 innalzò al vento i nostri vessilli nella piana desolata della rossa Romagna si trova ad essere uno dei più incisivi nel nuovo consiglio comunale di Centrodestra ed è pure rappresentato in Consiglio provinciale. Vedo con orgoglio che il gruppo di Forlì è il più numeroso dell’Emilia-Romagna del nostro partito, insieme a Piacenza, e potrà garantire che la barra della attuale amministrazione sia sempre collocata con decisione e determinazione nell’unica giusta direzione: a destra".

E' bene ricordare, come inquadramento di contesto, che diverse posizioni di Minutillo, anche contro il vescovo, avevano creato in campagna elettorale imbarazzi al futuro sindaco Gian Luca Zattini, anche sulla scorta di interviste nazionali di alcuni anni fa dello stesso Minutillo in cui si esprimevano idee estreme sulle leggi razziali. Questo aveva scavato un solco politico col primo cittadino forlivese, che poi ha avuto ripercussioni sui rapporti col gruppo consigliare guidato dal fratello Davide, considerato dal sindaco fuori dalla maggioranza. Questo ha comportato anche una spaccatura del partito a cui sta seguendo una paziente opera di ricucitura con Zattini. L'addio alla scena pubblica di Francesco Minutillo potrebbe quindi essere inquadrata in questo percorso. Minutillo, da parte sua, si fregia della sua chiarezza politica: "In tutti questi anni non ho mai cercato di conseguire vantaggi personali con la politica. Ed in effetti non ho mai ottenuto (né perseguito) alcun incarico istituzionale. Ed è stato questo il mio segno distintivo. Ho sempre fatto politica nelle piazze e tra la gente. L’intento è sempre e solo stato quello di servire la Buona Battaglia anche e soprattutto quando questa non veniva (come non viene a tutt’oggi) compresa dalla grande maggioranza".

Conclude Minutillo: "Ora è arrivato il momento di dedicare ad altri impegni e sfide il tanto tempo che sono abituato a riservare alla politica.
Sento la necessità di dover dedicare molto più tempo alla mia famiglia, al mio lavoro e soprattutto alle altre mie grandi passioni che non ho mai potuto coltivare appieno - e come avrei voluto - in questi anni: la scrittura, lo studio vivo dell’immenso patrimonio artistico italiano, la storia medievale e rinascimentale italiana e mitteleuropea". L'esponente di Fratelli d'Italia a quanto pare vira verso un maggior impegno religioso: "Il tutto nella consapevolezza di dover d’ora innanzi dedicare le mie energie nel vero fronte aperto per il futuro della nostra stirpe italica. 
Quello che si sviluppa tra le coscienze dei nostri giovani, che oggi vagano nelle nebbie del modernismo senza più il conforto salvifico della vera, unica ed immutabile cristianità cattolica. Questo nuovo impegno è tangibilmente già partito da alcuni mesi: con il recupero della Chiesa di Santa Maria Madre di Dio in Castellaccio (il cui autentico nome latino è Templum Mariae Deiparae) ove dopo cinquant'anni si è tornati a celebrare la vera messa cattolica nel rito millenario di Santa Romana Chiesa. E dal Castellaccio si è soprattutto tornati a diffondere il vero messaggio evangelico dell’autentico spirito cristiano. Lo spirito che ci ha permesso di costruire le Cattedrali di quell’Europa Cristiana che si è posta per millenni come guida, civilizzatrice e dominatrice dell’intera umanità mondiale nonché come garante della supremazia Cristiana quale unica e vera Fede e religione".

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