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Fuoco incrociato nel Pd, Alessandrini: "Chi sta governando non è all'altezza"

Questa volta ad andare all'attacco dei compagni di partito è il consigliere regionale Tiziano Alessandrini che punta evidentemente il dito contro il sindaco, Roberto Balzani

Questa volta ad andare all'attacco dei compagni di partito è il consigliere regionale Tiziano Alessandrini che punta evidentemente il dito contro il sindaco, Roberto Balzani, senza mai nominarlo nella sua lunghissima nota e contro il Pd locale:  “chi si è presentato alla ribalta del governo delle Istituzioni locali dal 2009, penalizzato anche dai successivi drastici tagli alla finanza locale e dalle regole assurde del Patto di Stabilità (non dobbiamo mai smettere di denunciarlo), non ha saputo essere all’altezza delle sfide nuove e più difficili cui era chiamato ad affrontare”.

“Ho l’impressione che sia già partita con notevole anticipo la campagna elettorale per le elezioni amministrative del 2014. Si citano tutti i nodi venuti al pettine: Sapro, Ausl, Aeroporto e, perfino Acer, soggetto anch’esso ad una indagine della Magistratura. Altri temi fonti di polemiche sono stati presenti, a partire dall’Ausl unica romagnola, la fuoriuscita da Hera per la gestione del servizio rifiuti, la diatriba sulla via Emilia-bis, rimessa in discussione, la rinuncia dell’Amministrazione Comunale di dare vita al Tecnopolo aeronautico impostato anni addietro dalla Regione, dal Comune, dalla Provincia e dall’Università, con relativa perdita di oltre 2 milioni di euro di fondi europei, poi in questo caso una repentina marcia indietro da parte del sindaco e della Giunta. Sullo sfondo, ma nemmeno tanto, il congresso del PD territoriale che si annuncia non facile, data anche la situazione precaria nazionale per via di una continua incertezza sulle sorti del Governo”.

LA DEBOLEZZA DEL PD - “La debolezza di visione programmatica e di azione progettuale del Pd locale per favorire un lavoro d’insieme fra Istituzioni e rappresentanze delle varie istanze della società, in questi anni, è emersa evidente. - accusa Alessandrini - Ovvio che in questa situazione e, visti i risultati, la destra nostrana abbia gioco facile nel ribadire, strumentalizzando l’argomento, la fragilità del Pd locale e la sua scarsa influenza sul sistema delle Istituzioni, a partire da quelle sovra ordinate come la Regione. Più sorprendente invece che il Pd (o suoi esponenti) e soprattutto Istituzioni come la Provincia e la Regione vengano”picconati” quasi quotidianamente dal fuoco (cosiddetto) amico. Una volta sulla sanità, l’altra sugli inceneritori, un’altra sulle infrastrutture viarie e via di seguito”.

I PROBLEMI NON DERIVANO DAL PASSATO - “I problemi di oggi penso non derivino tutti dal passato. Il ruolo di Sapro per gli insediamenti produttivi e lo sviluppo del territorio, al netto di possibili errori degli amministratori della società e, spero, di inesistenti illeciti, su cui la Magistratura farà luce (per la condanna si aspetti almeno il processo a coloro che saranno rinviati a giudizio), fino agli anni pre crisi (fine 2007 e 2008 e tutt’ora) non è certamente stato negativo. Ha permesso ad alcune migliaia di imprese della Provincia di insediarsi in aree ed opifici più adatti per competere meglio nel mercato. I bilanci in deficit dell’Aeroporto, anche in questo caso al netto di errori degli amministratori di Seaf, non erano certamente una sorpresa. Certo, fino al 2009 le condizioni della finanza pubblica lo consentivano e si è deciso di fare volare gli aerei da Forlì in Europa e viceversa integrando i ricavi dei vettori con soldi pubblici. Se non si fosse fatto così c’era un’unica strada da seguire: chiudere l’aeroporto. Con il senno del poi……allora, ad eccezione di qualche comitato, nessuna forza politica ha chiesto di cessare l’attività di Seaf. Oggi, è troppo facile dire che è stato un errore, bisognava dirlo allora, assumendosene la responsabilità, per essere credibili. Lo stesso continuo richiamo al buco della sanità forlivese andrebbe chiarito una volta per tutte: nessuno ha sottratto soldi per interesse personale. Chi allora aveva la massima responsabilità dell’Ausl di Forlì ha speso più di quello che era consentito e, scorrettamente, posponeva parte dei costi e poste di bilancio agli anni successivi. Inaccettabile. Tuttavia, le maggiori spese, non autorizzate, sono finite in investimenti per migliorare la qualità tecnologica ed organizzativa della sanità forlivese. E, spesso, a chiedere investimenti erano gli stessi che oggi gridano allo scandalo. Anche questo è inaccettabile. Oggi, fortunatamente, la sanità è un ottimo esempio da prendere a riferimento, a merito degli Amministratori attuali, per rilanciare le politiche della salute cercando di fare meglio e di più con minori risorse. Mi riferisco alla giustissima decisione di dare vita all’Ausl unica di Romagna. Il mio pensiero, quindi, è diametralmente opposto a chi teorizza che il territorio forlivese sconta le debolezze e le criticità ereditate da precise scelte sbagliate del passato. Certo, in parte c’è anche questo dato. Dappertutto, ciclicamente, si effettuano scelte più o meno azzeccate. Anche nel nostro territorio ne sono state fatte di sbagliate. Ma ciò che emerge, a mio avviso, questo si in modo ciclopico, è che chi si è presentato alla ribalta del governo delle Istituzioni locali dal 2009, penalizzato anche dai successivi drastici tagli alla finanza locale e dalle regole assurde del Patto di Stabilità (non dobbiamo mai smettere di denunciarlo), non ha saputo essere all’altezza delle sfide nuove e più difficili cui era chiamato ad affrontare. Portare i libri in tribunale di Sapro e di Seaf erano capaci anche gli Amministratori precedenti ma, e  credo giustamente, così non hanno deciso. E se non fosse stato che la sanità è materia finanziata dalla Regione, forse,  saremmo finiti malamente anche in questo settore”

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