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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ausl, fusione tra Forlì e Cesena. Lusenti: "Non ci opporremmo"

L'assessore regionale alla sanità lunedì a Forlì ha risposto alla sollecitazione del sindaco Balzani sulla ipotesi di fusione tra le due aziende sanitarie della provincia: "Se c'è la convergenza dei territori si può fare"

“La parole unificazione non ci spaventa, siamo pronti”. “Al momento non è possibile, ma non ci opporremo”. E’ il botta e risposta a distanza tra il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, e l’assessore regionale alla sanità, Carlo Lusenti, avvenuto durante il convegno per l’inaugurazione dei nuovi laboratori per la cardiologia all’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì. Il riferimento va alla fusione tra le aziende sanitarie di Forlì e di Cesena, auspicata dai sindaci del territorio forlivese, respinta al mittente dal sindaco di Cesena, Paolo Lucchi.

 

UNIFICARE - “La parola unificazione non ci fa paura e sarebbe un bel segnale in un'Italia in cui non cambia niente – ha detto Balzani – e lo sarebbe nei confronti dei cittadini, potendo dimostrare che anche dal basso si può fare ciò che a livello nazionale non si riesce a fare”. Il sindaco di Forlì è consapevole che questo disegno “è difficile” da realizzare, soprattutto “perché i feudi politici e professionali sono molto profondi, ma ci crediamo e lavoriamo per questo”.

 

Cogliendo l’occasione della presenza dell’assessore regionale Lusenti, Balzani ha chiesto alla Regione “di procedere sul terreno di Coordimamento dell'azione amministrativa della nostra sanità, andando verso una semplificazione della ‘geografia’ del nostro territorio”.

 

IL PIATTO PIANGE - L’assessore ha fatto presente che “nel prossimo triennio in Emilia-Romagna mancherà un miliardo e mezzo al fabbisogno sanitario”. La Regione comunque non vuole “tagliare nè razionare, ma il contesto è questo”. Per questo “dobbiamo fare sempre meglio diffondendo le migliore pratiche: questo significa sistema regionale”.

 

SCELTE DOLOROSE - E venendo al tema della riorganizzazione, Lusenti ammette che “vanno eliminate le ridondanze, gli inutili conflitti e le contrapposizioni; questo è l’unico modo che abbiamo per affrontare la salita che abbiamo davanti, che sarà dura”. Si chiede quindi “coerenza” anche dentro l’Area Vasta, dove si è deciso che le determinazioni vanno prese all’unanimità perché “si lavora tutti dalla stessa parte. Se non siamo in grado di fare queste cose, che sono faticose ma non dolorose, ci condanneremo a scelte dolorose”.

 

FORLI’ E CESENA – Riguardo alla fusione tra le due Ausl della provincia di Forlì-Cesena, Lusenti risponde a Balzani riconoscendo che “non mi affascina l'ingegneria istituzionale” perché “le cose che contano sono le scelte comuni e le integrazioni di servizi. Non é cambiare l'assetto organizzativo che basta per migliorare ciò che oggi può funzionare meglio”.


Tuttavia Lusenti è chiaro nel dire che “la Regione non si opporrebbe ad una spontanea convergenza dei territori, che oggi pero non si registra”; e allora a questo punto “le soluzioni che abbiamo a portata di mano vanno applicate con più coerenza tra le aziende”. Ora la palla passa ai Comuni e alle Conferenze socio-sanitarie.

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