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Fusioni dei Comuni, Lisei (FdI): "Non funzionano, attivarsi con il Consiglio delle autonomie locali"

"Il piano di riordino territoriale dovrebbe attestarsi sul buon funzionamento e sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini"

"Le fusioni dei Comuni si sono rivelate un vero e proprio fallimento politico come dimostrano anche i recenti referendum per la fusione di Granarolo dell'Emilia-Castenaso e Malalbergo-Baricella" e "anche le Unioni versano in uno stato di grave criticità". Lo afferma in un'interrogazione alla Giunta il consigliere di Fratelli d'Italia, Marco Lisei, che chiede come la Regione intenda attivarsi per risolvere la situazione.
"Il tanto propagandati riordino territoriale ed efficientamento non si sta concretizzando in alcun modo - spiega il consigliere riferendosi alla legge 265 del 1999 che ha separato l’istituto della fusione e quello dell'Unione dei Comuni trasformandoli in due strumenti di riordino territoriale distinti -, al contrario si assiste a disagi che si ripercuotono pesantemente sui servizi erogati ai cittadini".

Il consigliere cita i casi di San Lazzaro di Savena uscito dall’Unione e di Forlì e di Mirandola che avrebbero avviato l'iter per uscirne, oltre alle problematiche collegate all’Unione dei Comuni Terre d’Acqua, all’Unione Reno Galliera e all’Unione Terre di Pianura.

"Il piano di riordino, anziché fissarsi solo sulla crescita dei servizi conferiti alle Unioni - continua il consigliere - dovrebbe invece attestarsi sul buon funzionamento e sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini mediante un coinvolgimento dei Comuni nella valutazione e dando pieno mandato agli analisti del Consiglio delle autonomie locali (Cal) di effettuare una verifica qualitativa e quantitativa sull'efficienza funzionale".

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