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Scuole e gestione dei casi covid, "E' caos regole. Serve uniformità"

La richiesta portata allora all'assessore alla Sanità Raffaele Donini è che la giunta "intervenga, faccia chiarezza e disponga regole uniformi"

Centrodestra all'attacco in Regione Emilia-Romagna sulle regole Covid. Forza Italia denuncia "troppe difformità fra le Ausl regionali nell'applicazione delle norme relative al tracciamento e alle quarantene dei casi di Covid in ambito educativo e scolastico". Un caso emblematico, secondo la consigliera berlusconiana Valentina Castaldini, sono le Ausl di Forlì e Imola, che, "nel caso delle scuole secondarie non differenziano in base allo stato vaccinale, ma pongono l'intera classe in quarantena all'insorgere del secondo caso positivo".

La richiesta portata allora all'assessore alla Sanità Raffaele Donini è che la giunta "intervenga, faccia chiarezza e disponga regole uniformi". Critico anche il leghista Michele Facci, autore di un'altra domanda al question time di martedì in viale Aldo Moro. "La Regione - rileva - continua a fare differenza tra fine isolamento e fine quarantena da contatto positivo, contrariamente a quanto previsto dal decreto legge 229 del 30 dicembre scorso. E' inaccettabile". L'esponente del Carroccio denuncia la mancata attuazione a livello regionale delle norme che consentono la fine automatica del regime di isolamento (per i positivi al Covid) e della quarantena (per i contatti stretti) con un semplice tampone negativo, sia nelle farmacie, sia nei centri privati convenzionati, così da evitare gli ostacoli connessi al rilascio delle autorizzazioni da parte delle Ausl. 

"La Regione - aggiungeFacci - riconosce tale possibilità solo per la fine quarantena, e non invece per la fine dell'isolamento. Ma il decreto legge del Governo è chiaro in proposito e, proprio per rendere più veloce il ritorno a scuola, al lavoro o in società di chi ha preso il Covid, ha previsto che sia sufficiente il tampone negativo antigenico per 'liberare' le persone, in entrambi i casi di isolamento e quarantena, senza attendere la certificazione dell'Ausl spesso in grande ritardo". Nel frattempo Donini ha annunciato che la Regione si adopererà per l'acquisto di sanificatori d'aria per le scuole, dispositivi considerati utili anche al di là della pandemia.

"Non possiamo usare i fondi della sanità per l'acquisto di questi dispositivi, altrimenti li avremmo già acquistati", fa notare Donini, che parla comunque di dispositivi "assolutamente efficaci per la purificazione dell'aria e utile strumento alla lotta contro la pandemia". Per questo, dopo le aperture del presidente regionale Stefano Bonaccini sull'acquisto dei sanificatori, "sono certo che la giunta troverà modo di arrivare a questo obiettivo". Era stato Marco Lisei di Fratelli d'Italia a chiedere alla giunta, durante il question time di martedì mattina, di "dare seguito alle parole del presidente Bonaccini e, quindi, procedere all'acquisto e all'installazione all'interno delle aule scolastiche di sistemi di ventilazione forzata adatti a sanificare l'aria, questo per ostacolare i contagi da Covid". "Richiedo da marzo 2020 a tutti gli organismi dello Stato la possibilità di acquistare, con i fondi della sanità, sanificatori d'aria, anche per le scuole", ribatte allora Donini. "All'inizio della pandemia - aggiunge l'assessore - mi era stato risposto che era preferibile aprire le finestre". (fonte Dire)

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