Giorno della Memoria, le parole di Marisa Fabbri (Sel)
Ogni giorno dell’anno dovrebbero essere per ognuno di noi il giorno della memoria perché la memoria del nostro passato, recente e più lontano, dovrebbe sostenerci in ogni scelta
Ogni giorno dell’anno dovrebbero essere per ognuno di noi il giorno della memoria perché la memoria del nostro passato, recente e più lontano, dovrebbe sostenerci in ogni scelta, in ogni atto individuale o collettivo per garantire l’applicazione della nostra Costituzione scritta dopo un conflitto che ha segnato il popolo europeo con il più grande olocausto che mai storia abbia dovuto scrivere. Menti perverse, l’esaltazione della razza pura e del suo dominio sulle altre , la negazione della persona e delle sue diversità, hanno riempito di fumo i cieli sopra i campi di sterminio , ma c’è un fumo che troppo spesso, pur invisibile, sovrasta anche la nostra quotidianità ed è l’indifferenza, l’incapacità complessiva di indignazione, l’accettazione passiva di un futuro scontato che si pensa non si possa cambiare, il sostegno all’uso delle armi per costruire (così si dice) “ la pace fra i popoli”, quei popoli che ancora oggi vivono conflitti e non sono riconosciuti per interessi di egemonia economica e politica. Eppure , cambiare si può. Ce lo hanno insegnato tutti coloro che da quella tragedia hanno trovato la forza per riprendere il cammino, per ricostruire la democrazia . Alle donne, agli uomini , ai tanti bambini e ai vecchi bruciati nei formi crematori dalla pazzia e dall’egoismo umano dobbiamo coerenza e rispetto accompagnando e sostenendo il valore delle diversità di razza, di religione e culturale; diversità che possono e devono convivere in pace e libertà , quella libertà che in modo ironico e crudele nei campi nazisti era riassunta in un motto “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi) . La memoria è anche contrapporre alla tristezza di quella immensa tragedia e all’ironia di quella beffarda scritta, l’attuazione di un principio costituzionale .