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Il Comune posticipa il Giorno del Ricordo, Ragni: "Eredità storica che la sinistra vuole cancellare"

Ragni ha stigmatizzato la scelta della giunta comunale di posticipare a lunedì le celebrazioni

Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno celebrato domenica mattina il "Giorno del Ricordo" in via Martiri delle Foibe, nel Quartiere Romiti. Accanto alla pietra carsica proveniente dal Friuli Venezia Giulia, collocata a ridosso della targa dedicata alla memoria della tragedia degli italiani e dei Martiri delle Foibe, dell’esodo degli istriani, dalmati e fiumani, si sono stretti i coordinatori comunali di Forza Italia e FdI, Fabrizio Ragni e Davide Minutillo, il coordinatore provinciale del partito di Giorgia Meloni, Francesco Minutillo, e il deputato di Forza Italia Simona Vietina. Presenti anche il tenore forlivese che il grande pubblico italiano ha scoperto e apprezzato per la partecipazione nel 2010 a Italia's got talent, Maurizio Tassani, oggi vicino al movimento politico "Rinascimento" fondato da Vittorio Sgarbi, i giovani azzurri e gli universitari di FdI, accompagnati da altri attivisti dei due partiti del centro destra.   

Un commosso ricordo, sottolineato dalla deposizione di alcuni omaggi floreali avvolti nel tricolore, di tutti i martiri della rappresaglia dei partigiani comunisti del maresciallo Tito che consumò la fine di circa undicimila uomini e donne, gettati vivi, molti precedentemente torturati e incantanti, dentro le voragini naturali dell’altipiano del Carso in poco più di tre anni, dal ’43 al ‘45. Vietina ha dato lettura del messaggio ufficiale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Francesco Minutillo ha letto la preghiera dei martiri delle Foibe, mentre Ragni ha stigmatizzato la scelta della giunta comunale di posticipare a lunedì le celebrazioni: “E’ come se un’amministrazione pubblica celebrasse la ricorrenza del 25 aprile il 26. Questo tradisce il fastidio della sinistra per un’eredità storica che si vorrebbe cancellare”.

Davide Minutillo ha ricordato le iniziative del suo partito in consiglio comunale per "trasferire in piazza Saffi, piuttosto che nell’attuale zona defilata della città, il monumento alla memoria dei nostri connazionali vittime dell’eccidio comunista". La cerimonia s’è conclusa sulle note dell’ Inno nazionale, scandite dal vivo dal tenore Tassani, e nel raccoglimento finale del ‘Silenzio fuori ordinanza’ suonato nelle caserme per onorare i morti. "Abbiamo reso ancora una volta il nostro commosso omaggio alle vittime delle Foibe e reso un doveroso servizio alla verità storica celebrando una tragedia  a lungo dimenticata nel nostro Paese ricordando, oltre ai morti, anche le migliaia di  italiani (fra i 250.000 ed i 350.000 giuliani, fiumani e i dalmati) privati di tutto, dei loro beni e dei loro diritti costretti ad emigrare, letteralmente deportati  dalle loro terre di origine, per troppo tempo vittime dell’oblio per effetto di un senso di colpa che la sinistra italiana non potrà mai cancellare", affermano i consiglieri comunali Ragni e Minutillo.

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