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Giovani e Università: "Una sfida decisiva per la Forlì del futuro"

Le recenti notizie sull’arrivo nella nostra città di una sede della Facoltà di Medicina hanno improvvisamente innalzato l’attenzione su una tematica troppo spesso ingiustamente trascurata: quella dell’università.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Le recenti notizie sull’arrivo nella nostra città di una sede della Facoltà di Medicina hanno improvvisamente innalzato l’attenzione su una tematica troppo spesso ingiustamente trascurata: quella dell’università. In effetti, sebbene l’espansione del polo universitario sia una delle più grandi trasformazioni conosciute da Forlì negli ultimi decenni, con importanti riflessi tanto sul versante urbanistico che su quello del popolamento, talvolta è sembrato che la città non fosse conscia fino in fondo del rilievo di questi processi e che le reti e le relazioni fra il mondo degli studenti, dei docenti, della ricerca e il tessuto cittadino non si siano sufficientemente sviluppate.


A mio avviso, invece, il tema di Forlì città universitaria è centrale per il futuro della nostra comunità e dovrebbe divenire un asse strategico per il suo sviluppo nei prossimi anni, a maggior ragione tenendo conto della forte ricaduta sull’area del centro storico, che verrebbe a caricarsi di nuove funzioni come spazio di aggregazione sociale e offerta culturale.
Ben venga quindi l’interesse suscitato dall’arrivo di Medicina, purché non si esaurisca in un fugace moto di orgoglio ma diventi il volano di una riflessione di più ampio respiro affinché la Forlì dei prossimi decenni si affermi come città universitaria a tutti gli effetti.

Durante la recente campagna elettorale, la nostra lista aveva avviato una riflessione sul tema dell’università, individuando tre assi di fondo sui quali intervenire: far si che l’ateneo diventi strumento di crescita per il tessuto economico locale; operare per assicurare servizi in grado di soddisfare i bisogni e le necessità di una crescente comunità studentesca; favorire una piena integrazione fra comunità studentesca e tessuto urbano.


Di conseguenza avevamo ipotizzato alcuni interventi prioritari: creazione di reti e spazi di confronto fra popolazione giovanile e cittadinanza (ad esempio mediante la promozione, in collaborazione con Università e associazioni culturali, di concorsi ad hoc per acquisire progetti finalizzati all’integrazione fra studenti e città); forme regolari di contatto fra Ente locale, Università, rappresentanze studentesche e cittadine sui diversi aspetti della vita e dello sviluppo del polo universitario; rafforzamento del ruolo della Consulta universitaria comunale, sul modello delle altre consulte comunali già attive da anni.
Un secondo nucleo di interventi riguardava il tema dei servizi agli studenti (aule studio, alloggi, trasporti): messa a disposizione di risorse per il prolungamento dell’orario di biblioteche e aule studio; creazione di un sistema unico comunale in grado di intrecciare domanda e offerta e di una anagrafe degli alloggi a disposizione degli studenti; definizione di contratti d’affitto concertati fra istituzioni, proprietari e studenti; prolungamento, almeno nel fine settimana, dell’orario dell’ultima corsa serale degli autobus e sperimentazione di una linea “notturna” in queste giornate, per mettere in contatto gli studenti con tutte le opportunità che offre il nostro territorio.


Infine avevamo sollevato la questione dell’offerta culturale, con la proposta di studiare soluzioni atte a favorire l’incontro e potenziare la conoscenza reciproca fra chi opera nel settore e la popolazione giovanile, di modo che gli studenti possano usufruire sempre più di queste opportunità culturali e, viceversa, gli organizzatori culturali siano sempre più in grado di intercettare e coinvolgere questo pubblico; di sostenere progetti anche privati per il riutilizzo e la valorizzazione di edifici abbandonati e “spazi indecisi”, per realizzare una nuova offerta ricreativa e culturale; di favorire forme di creatività e linguaggi legati alla cultura giovanile come i murales, i festival e la produzione di cortometraggi, le espressioni degli artisti di strada.

Oggi è necessario che queste tematiche tornino al centro del confronto pubblico e si apra un dibattito partecipato sia in città che in Consiglio comunale in vista dell’imminente espansione della popolazione studentesca cittadina.
A questo dibattito è fondamentale che prendano parte tutti gli attori interessanti: l’ateneo, le associazioni dei residenti del centro storico, gli operatori culturali, le forze politiche e il Comune e, naturalmente, le rappresentanze degli studenti, che per noi non sono -come qualcuno ha infelicemente scritto- “causa del degrado” ma una tra le più preziose risorse per Forlì e la sua crescita futura.


Federico Morgagni, capogruppo “Forlì e Co.”


 

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