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Gli "Accordi di foresta" una delle strade per il rilancio delle comunità montane

Lo ha detto il deputato romagnolo Marco Di Maio, intervenendo sabato mattina al convegno conclusivo di 'Oltreterra', l'organizzazione che rappresenta di fatto gli Stati Generali delle Comunità degli Appennini.

 "La montagna è un'area che ha tutte le potenzialità per superare meglio delle aree cittadine la crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando; ma se non viene adeguatamente sostenuta, rischia di pagare il prezzo più alto. Per questo serve mettere il sostegno a queste aree al centro degli investimenti che si decideranno a livello regionale, nazionale ed europeo". Lo ha detto il deputato romagnolo Marco Di Maio, intervenendo sabato mattina al convegno conclusivo di 'Oltreterra', l'organizzazione che rappresenta di fatto gli Stati Generali delle Comunità degli Appennini.

"La montagna non ha bisogno solo di essere conservata - ha detto il parlamentare, capogruppo della Commissione Affari costituzionali alla Camera e tra i promotori nella scorsa legislatura della Legge sui piccoli comuni -, ma anche di essere messa nelle condizioni di valorizzare in maniera corretta, equilibrata e sostenibile le proprie risorse. In questo senso la proposta di istituire gli "Accordi di Foresta" consentirebbe di dare una cornice giuridica corretta e con le sufficienti garanzie per sostenere le comunità che vivono in montagna e le loro economie". 

L'Accordo di Foresta sarebbe nuova figura contrattuale per lo sviluppo di filiere forestali e la valorizzazione delle superfici pubbliche e private a vocazione agro-silvo-pastorale, nonché per la conservazione ed erogazione dei servizi ecosistemici connessi al bosco stesso.

"Questa proposta si inserisce perfettamente nello spirito di altri strumenti già in essere - aggiunge il parlamentare romagnolo - e che devono essere attuati: la legge sui piccoli comuni e il testo unico forestale. Sono pronto a lavorare con i colleghi che condividono questi obiettivi, a prescindere dei partiti di appartenenza, per conseguire questi obiettivi. Non ci si può limitare a parlare di montagna in termini di conservazione fine a se stessa, perchè è un'ideologia che porta l'uomo a lasciare quelle zone. Abbiamo bisogno, invece, di un rispettoso che permetta di valorizzare le risorse esistenti con una gestione che ne assicuri una gestione corretta, puntuale e sostenibile. Questa è la sfida che abbiamo di fronte e che dobbiamo affrontare". 
 

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