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'Grillini' contro i consiglieri regionali forlivesi: "Non tagliano i privilegi"

Affondo della capogruppo di Destinazione Forlì contro i tre consiglieri regionali forlivesi, rei di aver votato alla stessa maniera assieme ai propri colleghi contro tagli e riduzioni

Duro attacco nei confronti dei consiglieri comunali forlivesi da parte di Raffaella Pirini, consigliera comunale e capogruppo di Destinazione Forlì, la lista collegata al Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Territorio di battaglia sono ancora una volta i famigerati ‘costi della politica’ e i privilegi dei consiglieri regionali: Pirini accusa Pd e Pdl di essere d’accordo nel difenderli e nel respingere assieme provvedimenti che andrebbero a diminuirli.

“Capita che si verifichino fenomeni in apparenza strani – afferma Pirini -, in cui partiti come il PD e il PDL votino insieme compatti “No” agli emendamenti anti-casta e contro gli sprechi presentati dal Movimento 5 Stelle in Regione”.
 
LE RICHIESTE - Gli emendamenti presentati dai ‘grillini’, chiedevano che i consiglieri regionali percepissero l’assegno di vitalizio (visto che saranno aboliti solo dalla prossima legislatura) a 67 anni e non a 60; che non si potessero cumulare i diversi assegni di vitalizi, che alcuni percepiscono come ex Parlamentari o ex Europarlamentari e di altro Consiglio Regionale.

Inoltre chiedevano il divieto del vitalizio per chi ricopre altri incarichi pubblici retribuiti, per cui l’assegno resta sospeso fino all’accettazione di tale attività. Un “prelievo di solidarietà” del 25% sui vitalizi erogati dalla regione Emilia-Romagna da destinare al fondo regionale per la non autosufficienza, destinato esclusivamente alle persone con gravi disabilità.

TAGLI ALLE INDENNITA’ - Si poneva un limite massimo al compenso lordo, compresi premi di produttività e rimborsi forfetari, dei dirigenti pubblici. Un taglio del 10% alle indennità dei direttori generali, direttori amministrativi e direttori sanitari del Servizio Sanitario Regionale, come già fatto dalla Regione Toscana governata dal PD. Riduzione del numero di dirigenti generali e della pianta organica dirigenziale della Regione Emila-Romagna. Una riduzione del numero degli assessori regionali.

“Si tratta solamente di senso della realtà e di voler cambiare una situazione di sprechi e ingiustificati privilegi che non è più sostenibile – spiega Pirini -.  Parlare di demagogia e populismo è solo una scusa per non entrare nel merito delle questioni, un espediente per portare il discorso da un’altra parte”.

L’ATTACCO AI FORLIVESI - Pirini chiama uno ad uno i tre consiglieri regionali forlivesi: “Altrimenti i consiglieri regionali, come  i forlivesi Tiziano Alessandrini, Thomas Casadei e Luca Bartolini, dovrebbero spiegare perché, stando a come hanno votato, vogliono percepire l’assegno di vitalizio a 60 anni e non a 67, età in cui, nella pratica, ottengono la pensione i cittadini italiani comuni. Dovrebbero spiegare perché hanno votato “No” a porre un tetto ai compensi dei dirigenti pubblici”.

“Dovrebbero chiarire, infine,  perché sono favorevoli a che loro e i loro colleghi possano cumulare più vitalizi derivanti da incarichi pubblici passati o futuri. Chiedere di ridurre i costi e diminuire le spese non è antipolitica, è cercare di essere credibili quando si chiedono sacrifici ai cittadini e a quanti ti hanno concesso l’onore di essere eletto grazie al proprio voto. Pessima invece è la politica di quei rappresentanti, democraticamente eletti, ma che sin dalle prime votazioni in Consiglio Regionale dimenticano quanto promesso agli elettori in campagna elettorale e votano per compiacere le segreterie dei partiti”.

I grillini annunciano anche che “nelle prossime settimane partirà in tutta l'Emilia-Romagna una massiccia raccolta di firme per una proposta di legge regionale di iniziativa popolare per ridurre i privilegi e le indennità dei consiglieri regionali e abolire i vitalizi da questa legislatura”.
 
 

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