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"I lavori del nuovo carcere sono fermi e la situazione alla Rocca peggiora"

I lavori del nuovo carcere di Forlì, nonostante l'enorme ritardo sui tempi di realizzazione, sono fermi. Doveva essere il 2012 l'anno nel quale era prevista l'inaugurazione della nuova struttura che, al contrario è appena abbozzata

I lavori del nuovo carcere di Forlì, nonostante l'enorme ritardo sui tempi di realizzazione, sono fermi. Doveva essere il 2012 l’anno nel quale era prevista l’inaugurazione della nuova struttura che, al contrario è appena abbozzata. “Tutto questo mentre le condizioni della casa circondariale alla Rocca peggiorano - sottolinea Andrea Pasini segretario provinciale e consigliere comunale Udc - e ci si chiede quando sarà pronta la nuova struttura".

"Tutti siamo a conoscenza della situazione di degrado in cui versa la realtà carceraria della Rocca, oltre agli evidenti danni strutturali che presenta l’edificio, un contesto monumentale storico di alto pregio  qual è la Rocca di Ravaldino - chiosa Pasini -. A nessuno sfugge, poi, che, in questo momento, con il tasso di sovraffollamento più alto registrato negli ultimi dieci anni, la situazione sia ormai giunta al limite della sostenibilità. I detenuti presenti sono 151, rispetto ai 135 previsti, e l'istituto rischia l'ingovernabilità".

"Il bacino di utenza della Casa Circondariale di Forlì – continua Pasini – è legato anche ai numerosi arresti effettuati nella Riviera Romagnola per fatti di droga e prostituzione, durante la stagione estiva. Come sezione femminile, infatti, Forlì copre anche i distretti di Ravenna e Rimini. Ed è superfluo ricordare che il sovraffollamento interessa anche la sezione femminile, dotata di sole sei celle. Una situazione, come detto, al limite della sopportabilità, tanto che oggi non è più possibile, come era prassi, tenere separati i detenuti in attesa di giudizio da quelli condannati in via definitiva. Nel 2009/2010 sono stati stanziati i fondi per il nuovo carcere ed è stata individuata l'area su cui far sorgere la struttura, ma i lavori appena partiti sono stati, poi, interrotti".

"Una situazione inaccettabile – tuona Pasini – che mi ha spinto ad interessare il senatore Antonio De Poli dell'Udc, che si è fatto carico del problema con una interrogazione al Ministro della Giustizia e al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti. Da parte mia c'è una sollecitazione alla Amministrazione Comunale di Forlì affinchè si attivi per accelerare i tempi di realizzazione della nuova casa circondariale forlivese e, nel contempo, promuova una visita istituzionale, una sorta di sopralluogo, aperto a tutte le forze politiche, nell’attuale carcere, per prendere atto, una volta per tutte, della drammaticità della situazione".

"Bisogna assolutamente avviare una comune attività di pressione nei confronti di chi gestisce il sistema carcerario regionale, finalizzata a superare le condizioni di alto rischio in termini di sicurezza e vivibilità in cui versa non solo la nostra casa circondariale, ma anche l’intero sistema carcerario emiliano-romagnolo”, conclude l'esponente dell'Udc.

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