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Il comitato Acqua Bene Comune: "No ai distacchi totali per morosità"

Il Comitato ‘Acqua Bene Comune’ Forlì ha inviato ai Sindaci della Provincia la richiesta di approvazione nei Consigli Comunali di una mozione contro i distacchi per morosità

Il Comitato ‘Acqua Bene Comune’ Forlì ha inviato ai Sindaci della Provincia la richiesta di approvazione nei Consigli Comunali di una mozione contro i distacchi per morosità. Scrive il comitato: “Premesso che i cittadini hanno il dovere di pagare regolarmente le utenze, Hera sta distaccando il servizio ad utenti morosi. La grave situazione economica in cui versa il nostro territorio, dove molti cittadini hanno perso il posto di lavoro, ha costretto molte famiglie nella condizione di grave disagio tanto da non poter pagare le utenze. Agli utenti, anche se morosi nei pagamenti, deve essere garantito il minimo vitale di sopravvivenza. Inoltre non debbono essere operati distacchi ad utenti che hanno aderito alla campagna di Obbedienza Civile, lasciando così senza un bene primario decine di famiglie”.

Inoltre si ricorda che “il pronunciamento referendario ha valore di legge ed è pertanto da ritenersi fonte di diritto primario. Il principio dell'accesso all'acqua come diritto fondamentale di ogni persona è stato recentemente ribadito  dall'ONU. Anche la giurisprudenza si è più volte espressa contro l'interruzione del servizio idrico per le utenze domestiche, sulla base del principio che, anche laddove fosse conclamata la morosità "la sospensione della fornitura di un bene primario come l'acqua appare sproporzionato a fronte di un inadempimento pecuniario". Chiediamo pertanto che le amministrazioni comunali, soci di maggioranza i Hera e componenti di ATERSIR locale, per garantire ai cittadini l' accesso ai diritti primari, non si facciano corresponsabili e rigettino comportamenti vessatori come sopra descritti e che intervengano con atti politici ed efficaci sulla questione dei distacchi idrici affinché Hera desista da una pratica lesiva di un diritto umano”.

“E' inconcepibile che i Comuni della Provincia di Forlì-Cesena non abbiano avuto la sensibilità sociale di inserire nella carta dei Servizi Hera-Ato8 in vigore dal 1 gennaio 2008 quanto invece inserito nella carta dei servizi Hera-Ato5 Bologna, anch'esso in vigore dal 1 gennaio 2008, e cioè " in ogni caso agli utenti domestici deve essere sempre garantito un quantitativo minimo di acqua per gli usi essenziali (50litri/persona /giorno secondo quanto indicato dall' OMS)". Inoltre, conclude il comitato, i Consigli Comunali debbono esprimersi urgentemente sulla restituzione agli utenti dell' intera somma da loro pagata per la remunerazione del capitale investito.

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