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Il deputato De Girolamo lascia il Movimento 5 Stelle: "Da mesi clima interno tossico, zero confronto e solo autoreferenzialitá"

"Da mesi ormai 'denunciavo' ai vertici del M5S la mancanza di ascolto, di condivisione, di sano confronto all'interno del MoVimento", esordisce De Girolamo

Il deputato romagnolo Carlo Ugo De Girolamo abbandona il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle dopo essersi già autosospeso dal 'partito' lo scorso settembre. Con lui sono 4 i deputati che rimproverano al gruppo di avere tradito i valori fondamentali del Movimento. "Da mesi ormai 'denunciavo' ai vertici del M5S la mancanza di ascolto, di condivisione, di sano confronto all'interno del MoVimento - esordisce De Girolamo -. Nessuno si è mai fatto vivo. Al contrario, si è perseverato con la logica dell'esclusione. Con questi loro silenzi mi hanno gentilmente accompagnato sull'uscio della porta. Dopo il mio voto libero e secondo coscienza di ieri, li ho tolti così dall'imbarazzo di dovermi invitare ad uscire".

"La votazione sul MES infatti - prosegue de Girolamo - è stata solo l'ultima goccia che ha fatto traboccare un vaso pieno di tradimenti dei valori fondamentali del MoVimento 5 Stelle. Troppe volte ormai si è tradito il patto con i nostri elettori a causa di una classe dirigente inadeguata che, per paura di perdere la propria poltrona, cede a qualsiasi ricatto politico. Ma questo non è che l’ultimo di una lunga serie. Dopo oltre due anni e mezzo nulla si è mosso anche su un altro nostro cavallo di battaglia nonostante i numerosi appelli: l’acqua pubblica. Ovvero l’ambiente, la nostra prima stella - continua il deputato forlivese -. Da parte dei vertici del M5S sono stati fatti troppi annunci e pochi fatti: revoca delle concessioni autostradali, legge sul conflitto di interessi, riforma fiscale, riduzione della durata dei processi, fuori i partiti dalla Rai, banca pubblica per investimenti, una chiara posizione sull'immigrazione, abolizione della povertà, Ilva, No-TAV, No-TAP, F-35 e da ultimo, Mes. Solo per citarne alcuni. Queste continue giravolte hanno infranto a molti quel 'sogno' di un MoVimento in cui credere e affidarsi; mentre da chi è sempre stato al timone di questa nave non si è mai sentito un 'mea culpa', un'autocritica, piuttosto si è studiato il modo di puntellarsi saldamente al comando di questa nave che sembra già affondata da tempo. In nome delle tifoserie e del miope mantenimento di posizioni privilegiate. I territori e gli attivisti sono stati abbandonati da tempo, così come qualsiasi forma di reale democrazia diretta: sulla piattaforma Rousseau si vota solo quando fa comodo con quesiti preconfezionati, altrimenti si decide tutto in stanze ristrette. La trasparenza e la condivisione sono ormai dei lontani ricordi. Abbiamo tentato di invertire la rotta ma non ci siamo riusciti. Ci è stato risposto ‘se cade il governo io sarò rieletto, voi no’. Noi parlamentari subiamo giornalmente minacce di espulsioni e altri provvedimenti disciplinari solo se ci azzardiamo ad esporre il nostro pensiero. Questo non è più il nostro Movimento 5 Stelle”.

“Per questi motivi, con profondo rammarico - dichiara De Girolamo - non mi resta che abbandonare il gruppo parlamentare per proseguire tutte quelle battaglie che il Movimento 5 Stelle aveva dichiarato di voler intraprendere a parole. Continuerò a portare avanti battaglie già intraprese per avere un sistema di trasporti romagnolo efficiente con infrastrutture integrate, per valorizzare la sanità pubblica con l'assestamento della Scuola di Medicina a Forlì, per la sicurezza delle nostre strade e il completamento delle opere e per il diritto costituzionale ad un ambiente sano. Sarò sempre a disposizione dei cittadini del mio territorio e di chi crede ancora che la politica sia costruzione e confronto, non ideologia spicciola oscurantista, battendomi su quello stesso terreno fertile che qualcuno sino ad oggi ha voluto distruggere - sempre e comunque - in nome e per conto terzi, mai mettendoci la faccia quanto piuttosto girandola dall'altra parte. Ritengo, infine, che tante siano state le cose positive fatte grazie alla mediazione del nostro Presidente del Consiglio e per queste ragioni voglio rinnovare la mia fiducia a Giuseppe Conte. Manterremo in Parlamento uno spirito collaborativo nell’interesse esclusivo dei cittadini italiani".

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