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Il M5S perde i pezzi in consiglio comunale, ora Grillo decide la sorte di Fabio Corvini

I pentastellati, che hanno prontamente informato Beppe Grillo della vicenda, per voce del capogruppo Daniele Avolio, ricordano alcuni passaggi che potrebbero spiegare la presa di distanza di Corvini

Il Movimento 5 Stelle di Forlì prende atto della scelta del consigliere comunale Fabio Corvini di passare al gruppo misto, espressa martedì in consiglio comunale, e si interroga sulle motivazioni (ha parlato di “divergenze insanabili”) addotte per giustificare la sua mossa politica. I pentastellati, che hanno prontamente informato Beppe Grillo della vicenda, per voce del capogruppo Daniele Avolio, ricordano alcuni passaggi che potrebbero spiegare la presa di distanza di Corvini.

“Si era rifiutato di firmare l’adozione della “Carta di Pisa”: un codice etico-comportamentale destinato agli amministratori pubblici, contenente specifiche regole di condotta finalizzate al rafforzamento di trasparenza e legalità all’interno delle istituzioni pubbliche. - spiega Avolio - Per il Movimento 5 Stelle etica e legalità degli amministratori pubblici devono essere i cardini principali del rapporto corretto tra cittadini ed istituzioni pubbliche/rappresentative, un elemento imprescindibile per governare un Comune. Il suo diniego a sostenere questo  documento ci ha lasciati perplessi”.

“Poco corretta è stata anche la condotta tenuta dallo stesso Corvini in campagna elettorale. Tutti i candidati consiglieri del gruppo di Forlì,Corvini compreso, prima dell’avvio della campagna stessa, avevano firmato un codice etico di autoregolamentazione che, tra gli altri punti, prevedeva a chiare lettere, come non fosse possibile sponsorizzare il singolo consigliere con stampa/distribuzione di “santini” recanti il proprio nome, a favore di una campagna incentrata sul gruppo e non sul singolo personaggio. Bene, Corvini aveva fatto stampare in proprio e distribuito biglietti da visita recanti il suo nome. Questo fatto aveva portato l'assemblea e la cerchia dei candidati a chiedergli ufficialmente un passo indietro”, continua Avolio.

“In una fase politica particolarmente delicata per la città e per la Regione intera, a giunta comunale appena insediata e con il governatore Vasco Errani dimessosi a causa della condanna nel processo “Terremerse”, riteniamo fondamentale, senza attardarci in questioni personali continuare a condurre battaglie concrete e stringenti sulle priorità indicate dai nostri elettori: lotta alla corruzione, alla povertà, alla burocrazia ed agli apparati di potere che stringono in una morsa anche la città di Forlì”, conclude il  Movimento 5 Stelle di Forlì.

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