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"Immigrati fantasma scomparsi dai registri dell’anagrafe", Ragni (Forza Italia) chiede i numeri esatti

A porre la domanda è Fabrizio Ragni, coordinatore provinciale e capogruppo comunale a Forlì di Forza Italia

“Quanti sono, anche a Forlì, gli immigrati scomparsi dai radar delle istituzioni, diventati letteralmente sconosciuti al fisco, veri e propri “fantasmi” senza più una residenza dove raggiungerli, controllarli o recapitare tasse e bollette?". A porre la domanda è Fabrizio Ragni, coordinatore provinciale e capogruppo comunale a Forlì di Forza Italia. "Parliamo degli "irreperibili", per lo più stranieri, che una una volta verificata la loro "inesistenza" all'indirizzo inizialmente registrato e conosciuto alle autorità vengono cancellati o tenuti in sospeso nei registri comunali", afferma l'esponente forzista.

Ragni cita le statistiche del Campidoglio: "In media l'1,5% della popolazione attiva, improvvisamente scompare. A Forlì se la percentuale fosse questa dovremmo parlare di 1800 persone non più censite all'anagrafe, per lo più stranieri non in possesso di un valido titolo di soggiorno che hanno scelto la fuga, la clandestinità. Parliamo di persone , per lo più straniere non in possesso di un valido titolo di soggiorno, che inevitabilmente diventano manodopera per l’economia illecita".

"Alla luce di questa situazione, come stanno le cose nella nostra città?", chiede Ragni, che, per avere le auspicate risposte, annuncia la presentazione di un question time. "A questo esercito di invisibili si devono aggiungere gli immigrati irregolari sbarcati in questi ultimi anni in Italia e poi smistati nei centri di accoglienza di tutte le regioni, provincia di Forlì-Cesena compresa - osserva -. Spesso una volta finito il periodo di ospitalità nei centri profughi, chi riceve un diniego all'asilo (e dovrebbe tornare nel proprio paese) viene lasciato invece alla deriva e diventa clandestino nel nostro suolo nazionale. Nel 2016 si contavano qualcosa come 100mila richiedenti asilo scomparsi nel nulla. Difficile immaginare che Forlì sia un'isola felice senza che questo fenomeno abbia preso piede anche nel nostro territorio ingrossando le fila della manodopera irregolare e della micro e macro criminalità".

"La Commissione parlamentare che ha indagato sulle periferie delle città metropolitane italiane ha stimato in 400-600mila immigrati irregolari che si nascondono nelle pieghe della nostra società - aggiunge -. Di fronte a questo scenario, che grava sull'ordine pubblico e l'economica sana del Paese, c'è la paralisi della burocrazia e l'inerzia di certa classe politica che ha aperto le braccia indistintamente all'immigrazione senza valutarne il risvolto della sostenibilità sociale. Immigrati svaniti nel nulla e apparati burocratico-amministrativi che, di fronte alla mancanza di riferimenti noti, si arrendono e si fermano, chiudendo registri e archiviando nomi e casi nel mistero dell’irreperibilità anagrafica. Mentre si tratta soltanto di persone che hanno scelto la strada della latitanza per trasferirsi altrove, chissà dove e chissà per quanto tempo, e ad ogni eventuale controllo rifilano indirizzi fake, residenze fasulle, dichiarazioni farlocche e identità inesistenti".

“Affrontare questo problema – e chiederemo di farlo con un question time nella prossima seduta del consiglio comunale - sarà già un primo passo nella direzione della verità e soprattutto della legalità e della sicurezza che le autorità pubbliche devono garantire ai cittadini onesti che, regolarmente registrati all'anagrafe ed al fisco, ogni giorno pagano tasse, servizi e bollette", conclude il coordinatore provinciale e capogruppo comunale. 

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