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Imu terreni montani, Coldiretti plaude agli impegni assunti dal governo

"Il Governo – sottolinea Tramonti – ha dimostrato grande sensibilità nei confronti di quanti vivono e lavorano nelle aree di montagna dove svolgono un ruolo di presidio del territorio insostituibile per l’intera collettività”.

“Sono stati mantenuti gli impegni assunti a rivedere anche per il 2014 i criteri individuati per la delimitazione dei terreni agricoli con l’esenzione per tutti nei comuni montani e a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, o a chi a loro affitta, in quelli parzialmente montani”. E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Forlì-Cesena Filippo Tramonti nel commentare positivamente l’esito del Consiglio dei Ministri straordinario sull’Imu agricola montana che, con il lavoro del Ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina, ha fissato nuovi criteri per il pagamento con esenzione totale a livello nazionale per 3456 comuni (prima erano 1498) e parziale per 655.

"Il Governo – sottolinea Tramonti – ha dimostrato grande sensibilità nei confronti di quanti vivono e lavorano nelle aree di montagna dove svolgono un ruolo di presidio del territorio insostituibile per l’intera collettività”. Un notevole peso nella 'retromarcia' innestata dall'Esecutivo, oltre al pressing attuato fino in fondo dalla nostra Organizzazione – sottolinea Tramonti - l'hanno avuto di certo gli appelli lanciati dai sindaci dei nostri Comuni ai quali pubblicamente rivolgiamo un sentito ringraziamento per il convinto posizionamento contrario alla norma nella stesura iniziale, evidentemente penalizzante per i loro territori – in prima linea insieme ad Anci nel denunciare le contraddizioni evidenti dei criteri e della tempistica di applicazione della norma tributaria stabiliti, in prima stesura, dal Governo Renzi, criteri che andavano peraltro ad attenuare l’importanza della positiva scelta di differenziare l’imposta a favore dei veri agricoltori professionali, coltivatori diretti e imprenditori agricoli iscritti nella relativa gestione previdenziale”.

Il nuovo testo prevede che a decorrere dal 2015, ma con applicazione retroattiva al 2014, l'esenzione dall'imposta municipale propria (Imu) si applichi ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall'elenco dei Comuni italiani predisposto dall'Istat; ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all'articolo 1 del decreto legislativo del 29 marzo 2004 numero 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei Comuni classificati come parzialmente montani, come riportato nel medesimo elenco Istat.

“Con la revisione dei criteri per le zone montane – afferma Tramonti – si chiude una lunga querelle che rischiava di danneggiare pesantemente i coltivatori che già operano in aree disagiate, tuttavia, l'impegno e l'attenzione di Coldiretti non termina qui e non si limita alle aree di collina perché anche la tassazione sui terreni di pianura che ha già visto una sensibile riduzione a favore dei coltivatori diretti, conclude il presidente, non può non essere rivista per applicare ulteriori sgravi finanche l’azzeramento completo. 

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