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Incidenti stradali, Forlì prima in Italia. Il M5S presenta il programma "per ripristinare la sicurezza e liberare la città dal traffico"

"Sono dati negativi, che preoccupano e inquietano", affermano i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Daniele Vergini e Simone Benini

Forlì al primo posto in Italia per tasso di incidentalità con più di 9 sinistri ogni 1000 abitanti. E' quanto emerge dalla graduatoria redatta dall’Osservatorio della Mobilità Sostenibile di Euromobility che analizza i 50 principali comuni italiani in base ai dati Istat 2018. "Sono dati negativi, che preoccupano e inquietano - affermano i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Daniele Vergini e Simone Benini, ricordando anche "il peggioramento della qualità della vita (classifica Italia Oggi) con l’aumento del disagio sociale e della disoccupazione".

Tornando al dato dei sinistri, i pentastellati evidenziano come "i forlivesi, ne sono pienamente consapevoli, visti i continui incidenti stradali che si verificano su tutto il territorio. Incidenti con morti e feriti gravi. Tra questi, solo per citarne alcuni dell’ultimo periodo, quelli che sono costati la vita all’ex pm Giorgi e alla 44enne Cristina Malandri, travolta da un’auto mentre era in sella alla sua bicicletta e trascinata fin sulla rampa della tangenziale. Quello di cui, forse, però, i forlivesi non sono consapevoli è che tutto questo avviene mentre il Piano urbano del traffico, obbligatorio per legge per le città sopra i 30mila abitanti, il Comune non lo ha mai voluto realizzare, nonostante le nostre continue sollecitazioni. L’ultimo risale al 2007 e dal 2010 non viene più aggiornato. Ed è proprio questo strumento che il M5S indicherà come prima proposta del programma elettorale sui trasporti. Perché con la vita della gente non si scherza".

"E’ necessario, poi, il potenziamento del trasporto pubblico urbano: non dimentichiamo che gli studenti per raggiungere le scuole cittadine sono spesso costretti a viaggiare sui bus, stretti come sardine - viene aggiunto -. Pensiamo anche a forme di trasporto pubblico gratuito per particolari tratte dei bus e a tariffe agevolate per categorie particolari, come i lavoratori del centro storico (e in questo caso sono previste più fermate in centro). Ed i bus saranno dotati del servizio pedane di salita e discesa per i diversamente abili, che rientrano nel nostro piano cittadino di rimozione delle barriere architettoniche. Ma anche il trasporto “dolce”, quello cioè su bicicletta, avrà voce in capitolo nel nostro programma. Prevediamo, infatti, di investire molto sulla sicurezza delle piste ciclabili e sull’interconnessione di tutti i pezzi dell’attuale rete ciclabile. E non basta: il sistema bike sharing (bicicletta condivisa) sarà reso più pratico e semplice attraverso l’utilizzo di un’applicazione per smartphone e con la possibilità di lasciare la bicicletta ovunque e non solo in specifiche “stazioni”".

"Prevediamo, inoltre, di limitare l’ingresso dei mezzi pesanti in centro e nelle zone sensibili come le scuole, ascoltando il campanello d’allarme sollevato dai residenti del quartiere Cava con una petizione - concludono Vergini e Benini -. Intendiamo poi razionalizzare i parcheggi cittadini, lasciandone inalterato il numero totale, ma valutando la fattibilità di parcheggi sopraelevati o sotterranei “a silos” per liberare le vie del centro. E ancora, in un’ottica di maggiore sicurezza, prevediamo di installare su tutte le strade comunali a rischio dei guard rail “salva-motociclisti”, che azzerino l’effetto ghigliottina. E nell’ambito delle nuove tecnologie stiamo studiando il ripristino del collegamento dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni con il parcheggio tramite nastro trasportatore o servizio navetta con veicolo senza conducente. Infine, per quanto riguarda l’Aeroporto supporteremo la nuova “cordata” che ha vinto il bando dell’Enac, ma a costo zero per le casse comunali perché fin troppi soldi dei cittadini forlivesi si sono già stati persi nel buco nero del fallimento Seaf".

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