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Zingaretti attacca Salvini da Piazza Saffi: "Affacciarsi dal balcone una ferita alla democrazia"

Il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, da Piazza Saffi è tornato sul comizio di venerdì scorso di Matteo Salvini

"Quella del balcone è solo un gesto, ma anche una furbizia". E' partito con un ritorno al comizio di venerdì scorso di Matteo Salvini il discorso del segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, martedì sera in Piazza Saffi a sostegno di Giorgio Calderoni, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra. Zingaretti è arrivato puntuale, atteso in piazza Saffi da oltre 2mila persone che sventolavano bandiere Pd, Europa, Pace e Pse. Sul palco insieme a lui il segretario territoriale Valentina Ancarani, il primo cittadino uscente Davide Drei e i candidati sindaci del territorio. 

Elezioni, Nicola Zingaretti a Forlì: le foto del comizio

Zingaretti ha ringraziato coloro che venerdì sera "ci hanno fatto essere orgogliosi dello spirito democratico di Forlì, rappresentando tutta l'Italia che difende e crede nella democrazia e nella Repubblica". "Quello del balcone non è stato solo un gesto, ma anche una furbizia - ha premesso Zingaretti -. Chi non ha idee per il futuro indica per risolvere i problemi a volte ipotesi di ritorno a soluzioni del passato. E' un furbizia senza dirlo per lasciar intendere qualcosa, sovvertire la democrazia".

Salvini, ha proseguito il segretario dem, "ha sottovalutato come quel gesto fosse una ferita non a qualcuno, ma alla democrazia". Quindi ha ricordato a Salvini che "se avesse vinto chi da quel balcone si affacciava, oggi non saremmo qui, ma in carcere. E' invece ha vinto la resistenza, la democrazia e la libertà e oggi lui può fare il ministro degli Interni".

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VIDEO - Calderoni: "Sul balcone c'era anche Zattini, doveva fermarsi"

"Vogliamo risolvere i problemi"

Sono diversi gli argomenti trattati dall'esponente dem, dalle periferie alla flat tax, alle polemiche nel governo. "Lega e Movimento 5 Stelle litigano su tutto, con un prezzo enorme per l'Italia. C'è stato un crollo drammatico della ricchezza - ha evidenziato -. Questo ha creato paura e insieme ad essa è cresciuta in maniera vergognosa l'ingiustizia sociale. Noi se vogliamo tornare a vivere a quelle paure dobbiamo tornare a guardare. Vogliamo risolvere i problemi, mettendo prima il Paese e i suoi interessi e poi gli interessi di partito. E' osceno vedere il ministro dell'Interno fare selfie, mentre sulle strade si spara".

"Difendiamo l'Europa"

"Senza Europa non ce la facciamo - ha proseguito -. Non vogliamo distruggerla. E ci battiamo per difenderla e cambiarla. Lo scontro è tra chi l'Europa la vuole eliminare, e chi vuole difenderla e cambiarla. Sarà molto difficile, ma solo con un'Europa diversa possiamo mettere in campo un piano straordinario di opere pubbliche verso la sostenibilità ambientale e dare lavoro". 

La lista unitaria

Non sono mancate ulteriori frecciate al "governo giallo-verde": "Cavalcano l'odio, l'elemento istintivo di chi sta male. E' moralmente inaccettabile. L'odio non produce ricchezza o fatturato per le elezioni, ma voti per loro. Ecco perchè dobbiamo combattere, costruendo alleanza larghe. Perchè ce lo chiede il popolo. Costruire la lista unitaria è stata dura, ma è la vera novità politica culturale. Sembrava impossibile, avendo idee differenti. E nasce dalle richieste del popolo, da Nord a Sud, che chiede unità. E la nostra missione è salvare l'Italia".

Il sostegno a Calderoni

Zingaretti ha lanciato poi un assist per Calderoni: "Abbiamo davanti giorni di battaglia politica, dobbiamo difendere la qualità della vita delle persone di questa città. Nei prossimi giorni guardate negli occhi le persone, per sostenere Giorgio in questa sfida. Dobbiamo capire cosa è accaduto in questo decennio italiano, perché le persone sono rimaste catturate da slogan, sguardi all'indietro e dall'odio e dall'insofferenza".

"Dobbiamo batterci per Forlì, perché il primo livello della vita quando si ha un bisogno è la famiglia - ha chiosato -. Il secondo livello di comunità è la città, che se ti è accanto ti permette di vivere meglio. La differenza la fa una comunità governata bene. Il messaggio da lanciare a tutte e tutti è oltre la politica. Saranno anno duri, ma noi dovremo eleggere Giorgio per difendere la vostra città, dal rischio di un degrado di dove le città sono governare male". Prima lasciare Forlì direzione Cesena Zingaretti è sceso dal palco stringendo mani ai sostenitori dem.

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