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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Jus scholae, Morrone (Lega): "Qualsiasi scorciatoia per concedere la cittadinanza italiana è un errore"

"E’ evidente che l’integrazione è una chimera quando il confronto è con tradizioni e culture antitetiche a valori, diritti e libertà patrimonio della nostra civiltà", afferma Morrone

“Qualsiasi scorciatoia per concedere la cittadinanza italiana è un errore che il paese potrebbe dover pagare in futuro. L’invito è quello di riflettere sulle ragioni fasulle addotte dal Pd e da altri ambienti politici e sociali per perorare la causa dello Jus scholae, uno Jus soli travestito. Solo propaganda ideologica e slogan per alterare la realtà. Un falso diritto e un problema inesistente sostenuti da chi è non sa più proporre ricette per i problemi del Paese, rischiando addirittura di mettere un’ipoteca sul nostro modello di vita, sulla nostra cultura e sulla nostra identità”. Così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone.

“Ci accusano di vivere nel passato e di non essere aperti, ma la verità è un’altra - prosegue -. Siamo convinti che solide radici nel nostro patrimonio culturale, nelle tradizioni e nella memoria siano la base di una nazione coesa e la strada maestra per collegare passato, presente e futuro. Una regola che deve valere anche per i nuovi italiani. Chiedere la cittadinanza significa voler far parte di una comunità nazionale, condividerne valori, regole, lingua, cultura, leggi. Questa è vera integrazione. La cittadinanza è l’arrivo di un percorso, non la partenza. Immaginiamo quali siano i veri interessi della campagna Pd per la cittadinanza facile a minori stranieri dopo soli cinque anni di frequenza scolastica in Italia".

"Non ci sfugge l’atto discriminatorio nei confronti degli studenti italiani con l’obbligo scolastico di dieci anni a fronte dei soli cinque per stranieri neo arrivati - continua l'esponente del Carroccio -. Né abbiamo prove certe che la scuola oggi riesca a favorire l’integrazione, puntando sull’apprendimento dei valori costituzionali e sull’identità culturale, storica e linguistica. E’ poi evidente che l’integrazione è una chimera quando il confronto è con tradizioni e culture antitetiche a valori, diritti e libertà patrimonio della nostra civiltà. Un fenomeno che anche l’Italia sta subendo con giovani stranieri o già italiani di seconda o terza generazione, riuniti nelle cosiddette baby gang, che dimostrano apertamente cosa pensano dell’Italia e degli italiani, del nostro modello di vita e delle nostre leggi. Non si può ovviamente generalizzare, ma neppure nascondere o minimizzare quanto sta accadendo. Chi vuole la cittadinanza la può ottenere a tempo debito nella certezza che gli stessi diritti di cui godono i cittadini italiani sono garantiti a tutti, minori stranieri compresi".

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