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L'allarme di DestinAzione: "Merci pericolose all'aeroporto di Forlì?"

Raffaella Pirini, portavoce lista civica DestinAzione Forlì, entra nel dettaglio: "Un’intervista di Mr. Halcombe che, ben ascoltata, si è rivelata quantunque vaga, allarmante e poco chiara"

“A distanza di pochi giorni da quella che dovrebbe essere la decisione finale di Enac di accettare o meno la proposta di  gestione dell'aeroporto Ridolfi di Forlì presentata da Mr. Halcombe in cordata con altri imprenditori, che dovrebbe essere rivelata al pubblico, se si è capito bene, il 22 di settembre, su YouTube vediamo scorrere le immagini delle varie apparizioni di Mr. Halcombe, fra le quali quelle di un’intervista che, ben ascoltata, si è rivelata per noi di DestinAzione, quantunque vaga, allarmante e poco chiara”. Raffaella Pirini, portavoce lista civica DestinAzione Forlì, entra nel dettaglio.

“Halcommbe parla dei punti di forza dell'aeroporto di Forlì, che, a differenza di quanto avviene in altre città in cui il trasporto di carichi rischiosi, come liquidi infiammabili e rifiuti radioattivi, avviene in mezzo a tesori architettonici e alle persone, sarebbe di pregio anche perché dotato logisticamente della vicina tangenziale, libera, aperta e in mezzo al nulla.  Una simile affermazione fa venire il dubbio che forse la riterrebbe adatta anche al trasporto di siffatti materiali in arrivo al nostro aeroporto, in particolare materiali radioattivi, anche perché viene da chiedersi per quale motivo altrimenti ne avrebbe parlato. - sostiene Pirini -  Sebbene durante la conferenza stampa pubblica di qualche settimana fa egli abbia indicato alcuni elementi del progetto di rivalorizzazione dell'aeroporto, concepito come di futuro successo perché incentrato su voli turistici con tratte nuove, su voli commerciali e sulla ideazione di una interconnessione di rete ad hoc con altri aeroporti, ci sembra perlomeno importante che questa frase venga spiegata ai forlivesi”.

“Ci chiediamo preoccupati se essa sia, come potrebbe apparire, non solo un elogio e basta delle capacità logistiche del nostro aeroporto, prendendolo ad esempio per attività per le quali all'estero si renderebbe idoneo, ma per caso un lugubre anticipo di stralci contrattuali che stanno per essere stipulati o potrebbero essere stati concordati senza metterne a conoscenza i forlivesi e che riteniamo non benefici per la città e pericolosi per la salute degli stessi. Che tipo di merci da contratto si pensa di far transitare nell'aeroporto forlivese se la gestione viene assegnata a questa cordata? Che tipo di garanzie future può avere la cittadinanza negli anni a venire, riguardo al fatto che mai si accetti di far circolare qui materiale altamente pericoloso per la salute umana e non etico, come appunto materiale radioattivo/nucleare o armi o altro? - chiede Pirini -  Non è perché le trattative si svolgono a norma di legge che tutto è veramente volto al bene comune. Vorremmo sentire rassicurazioni che si vogliono creare anche molti nuovi posti di lavoro, che il futuro dell'aeroporto è si per la riduzione dell'uso del combustibile fossile come affermato da Mr. Halcombe, ma che questo sia accanto ad una vera sana riorganizzazione anche a livello commerciale. Noi, tra l'altro, nel nostro programma avevamo proposto idee per l’utilizzo dell'aeroporto che rilancerebbero veramente, ed in modo “buono” per tutti, la struttura ed il turismo locale, in termini di attrattive e di innovazione. Per cercare di mettere in pratica queste siamo volati a Londra per contattare direttamente un noto imprenditore orientato alle innovazioni che avrebbe potuto rendere concrete le idee di un utilizzo del nostro aeroporto che unissero il volo ad eventi internazionali. Davanti alla richiesta di un business plan da parte del suo staff, ci siamo fermati non avendo le competenze specialistiche in merito ed essendo in ritardo per la corsa al bando al quale avremmo voluto invece partecipasse questo imprenditore, ma il punto è – conclude Pirini - possibile che in Italia si ritrovino ad attirare consensi e fondi  soprattutto progetti che, anche se aggiornati, benché pregevolmente "lucidati” da qualche idea verde, in realtà sembrano alla prima spiegazione non tanto lontani dagli usi consueti e non particolarmente innovativi?  In questa occasione, chiediamo che riguardo alle frasi di Mr. Halcombe sia fatta luce, come peraltro rispetto al futuro dei contratti cargo”.

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