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'L'Alternativa per Forlì' contro il decreto sicurezza: "I divieti non rendono liberi"

Elisa Fiorini della lista civica "l’Alternativa per Forlì" critica le esternazioni di Mezzacapo sulla questione Decreto sicurezza

Elisa Fiorini della lista civica "l’Alternativa per Forlì" critica le esternazioni di Mezzacapo sulla questione Decreto sicurezza: “Come la pensa la sua parte politica, che sostiene Zattini, purtroppo è noto. Mi terrorizza però che ora il messaggio di separare le persone, di tracciare il solco tra un non meglio definito “noi” e gli “altri” diventi un sibillino mezzo per far sperare in maggiore sicurezza. Non è la città dei divieti che ci rende liberi. Quei divieti che ora sembrano allettanti promesse prima o poi diventano catene: un limite alla libertà di tutti. È facile tracciare la linea tra i buoni e i cattivi cittadini. È comodo. È la solita ricetta buona per la pancia di chi vuole sentire che i problemi si possono risolvere in modo semplice e chi non lo fa come minimo è distratto. E’ una retorica da smontare e che ricorda le famose quattro monete di un ben noto libro per bambini.”

"Pare persino incredibile che il loro piano per Forlì sia meno persone che si aggregano, che passeggiano, che s’incontrano e la città sarà finalmente più sicura - continua Fiorini - Non è una città sicura, è una città ”morta”, in cui a chiunque potrebbe via via non essere più garantita la possibilità di aggregarsi, socializzare e vivere la città. Invece di tendere all'obiettivo di una città frequentata, in modo da favorire attività commerciali, bar, ristoranti, si prospetta una chiusura che rischia di diventare un ulteriore ostacolo al già difficile sviluppo del centro storico e delle periferie forlivesi".

Alternativa per Forlì ha una visione diversa della sicurezza: "Le persone non chiedono di svuotare la città, chiedono di viverla in tranquillità e di avere, anzi, più occasioni per farlo. Sicurezza è proprio l’opposto, favorire la residenza nel centro, una buona cittadinanza attiva e attenta ai beni comuni e al rispetto reciproco. La diffusione di un “sentire comune”  tipico di una comunità che si costruisce insieme attraverso la scuola, la famiglia e le attività ricreative e sportive. Estendere eventi in centro ma anche favorire la vita ai negozi di vicinato di tutti i quartieri. La sicurezza passa dalla conoscenza tra le persone e dalla condivisione di una vita insieme".

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