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Politica

L'ex vicesindaca rinviata a giudizio, tutti all'attacco: "Città mal governata"

Si fa incandescente il clima politico, sempre più vicino alle elezioni politiche amministrative, alimentato anche dai provvedimento giudiziari

Si fa incandescente il clima politico, sempre più vicino alle elezioni politiche amministrative, alimentato anche dai provvedimento giudiziari, l'ultimo del quale è il rinvio a giudizio dell'ex vicesindaca Veronica Zanetti per turbativa d'asta, per un bando che si sospetta pilotato per far vincere, come consulente del Verde del Comune, Giovanni Morelli. Il 23 novembre partirà il processo.

Movimento 5 Stelle

A sparare a zero è il Movimento 5 Stelle: “Ecco il solito andazzo politico targato Pd. Che fa sospettare favori a parenti, amici o compagni di partito a discapito della comunità e alla faccia della meritocrazia. E così la lista dei “prediletti” dalla giunta di centrosinistra aumenta. E si arricchisce di un nuovo esponente, quel Giovanni Morelli, professionista ferrarese al quale l’amministrazione comunale a guida Pd affidò l’incarico per coadiuvare l’Unità verde del Municipio attraverso un bando pubblico. Bando che si ritiene evidentemente irregolare, al punto che Veronica Zanetti, la
vice sindaca del tempo (era il 7 settembre del 2015), è stata rinviata a giudizio dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Forlì, Monica Galassi, per il reato di turbativa d’asta insieme al direttore generale del Comune di Forlì, Vittorio Severi, e dello stesso Morelli”.

Attaccano i pentastellati Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali: “Questa è solo l'ennesima vicenda di una lunga serie: e così dopo il caso Dall’Olio, cioè l’ex capogruppo Pd al Comune di Parma che ricevette un incarico professionale direttamente dalla giunta Pd di Forlì; dopo il caso Nesti, cioè la cognata dell’assessore all’Edilizia al Comune di Forlì, Francesca Gardini, alla quale l'amministrazione ha affidato tre incarichi professionali di fila; dopo il caso Prati, la signora nominata direttamente dal Sindaco in un incarico che non poteva ricoprire in quanto non laureata; ecco il caso Morelli. I forlivesi sono stanchi di tutto ciò: è ora di farla finita con la politica dei parenti, dei compagni di partito e degli amici degli amici. E ora che a Forlì sia premiata la meritocrazia, nel 2019 ci sarà la concreta possibilità di cambiare questo andazzo con l'unica seria alternativa: il Movimento 5 Stelle”.

Forza Italia

Scrivono dal gruppo consigliare di Forza Italia: “Il Gruppo di Forza Italia non intende, come sempre, sostituirsi al giudizio del Tribunale, ma questo rinvio a giudizio lascia naturalmente tutti quanti noi attoniti e sbigottiti. E chissà come ci rimarranno i cittadini forlivesi. La vicenda relativa all’incarico esterno al consulente del Verde ha portato a processo l’ex Vice Sindaco di Forlì Veronica Zanetti e il Direttore generale del Comune Vittorio Severi, lo stesso Severi insieme al Sindaco Drei verrà processato per abuso d’ufficio anche per i maxi compensi illeciti della Società pubblica Livia Tellus. Non siamo sorpresi da questo finale giudiziario del mandato del Sindaco Drei e della sua Giunta, perché è il naturale epilogo, forse, di un mandato amministrativo che si è caratterizzato col nulla di fatto e con lo scempio che verifichiamo ogni giorno nella nostra città. Non vogliamo sommare il giudizio politico alle sentenze che potranno scaturire dai processi perché comunque vadano le cose il primo non potrà essere che, molto più pesante del secondo. Forza Italia procede comunque nella definizione di un progetto di governo alternativo per la nostra città, che sottoporrà agli elettori il prossimo anno e che darà una risposta sui temi della sicurezza
della pubblica amministrazione, del degrado e del lavoro a quei cittadini (tanti che le chiedono) e alla speranza di invertire il trend di decadenza oramai consolidatosi con questa Giunta e con questo sindaco”.


Verdi

In una nota si esprimono anche i Verdi: “Che l'inchiesta sul verde potesse finire così ci è sembrato subito altamente probabile dato il contenuto dei documenti e degli atti che abbiamo esaminato a fondo, stilando la relazione utilizzata da Peruzzini per l'esposto in Procura. Non intendiamo però abbandonare la posizione garantista che abbiamo sempre avuto, attendendo le decisioni dei giudici che valuteranno le eventuali responsabilità dei singoli. Intendiamo però rimarcare e deprecare, come facemmo allora, i comportamenti all'epoca della Amministrazione, sia a livello politico sia a livello tecnico improntati ad un eccesso intollerabile di arroganza e presunzione che mettemmo in evidenza e contrastammo. Migliaia di cittadini si impegnarono per fermare le più visibili azioni di quella Amministrazione incentrate sul taglio degli alberi”.

“Noi Verdi andammo anche a fondo sul resto, sull' incarico al supposto "guru" del verde, sull'inconsistenza del bando di gara del verde e sull'imbarazzante "piano del verde", poche paginette di una banalità inquietante. Stiamo assistendo ai risultati di quella rivoluzione, non solo sotto il profilo giudiziario ma anche su quello della attività di manutenzione al di sotto del livello minimo di accettabilità. Non ci chiediamo come abbia potuto aver luogo tutta questa vicenda, abbiamo idee chiare in proposito.  Ecco però che sorgono dubbi riguardanti il permanere nel proprio posto per l'alto funzionario che l'ha gestita, in particolare in relazione alla compatibilità del procedimento penale in corso con la sua funzione, atteso fra l'altro la natura dei reati contestati consistenti nella turbativa d'asta.  Si tratta di un incarico fiduciario conferito dal Sindaco per gestire tutta la macchina comunale ed è comprensibile pensare che non possa esservi più la serenità sufficiente per farlo  in modo adeguato ed autorevole”.

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