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L'Ue approva l'aumento di olio tunisino importato: "Si favoriscono le frodi alimentari"

Il segretario della Lega Nord Romagna: "L'unione europea mette a rischio l'eccellenza del marchio Dop dell'olio di Brisighella e delle colline di Romagna"

La commissione europea ha approvato la quota aggiuntiva di 35 mila tonnellate in più all'anno importante senza dazi dalla Tunisia, che aggiunte alle 56.700 tonnellate già previste dall'accordo di associazione Ue-Tunisia, costituiscono un totale di circa 90 mila tonnellate.

"Prescrizioni di questo genere potevano maturare solo in Europa, - dice Jacopo Morrone, segretaria della Lega Nord Romagna - dove evidentemente le priorità sono quelle di favorire i prodotti tunisini, in questo caso l’olio tunisino, a discapito delle eccellenze nazionali e dei marchi Dop come quelle di Brisighella e delle colline di Romagna. Quello partorito a Strasburgo, infatti, è un provvedimento che mette a repentaglio l’intero comparto olivicolo romagnolo mettendone a rischio la specificità territoriale e il prezzo di vendita. A fare da spalla a un’Europa sempre più lontana dalla esigenze dei nostri cittadini ci ha pensato il Partito democratico rendendosi complice di un regolamento che strozza la produzione olearia romagnola".

"Il rischio - rimarca Morrone - non è soltanto quello di depotenziare un marchio, come quello “colline di romagna”, frutto di una filiera d’eccezione, tradizioni radicate e controlli serrati, ma anche quello di favorire l’insorgere di frodi alimentari dettate da false etichettature. Le nostre colline sono la culla di un prodotto oleario che da oggi rischia il peggio a causa delle prerogative comunitarie e dell’accondiscendenza del Pd".

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