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Lanciata la raccolta di firme per la difesa delle festività civili

Lanciata una raccolta di firme per la salvaguardia delle feste civili del 25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno, che nella manovra del governo vengono accorpate alla domenica successiva

Il 18 agosto 1944 venivano uccisi da militi fascisti a Cà Cornio tra Modigliana e Castrocaro (FC), i partigiani Iris Versari, Adriano Casadei, Silvio Corbari e Arturo Spazzoli. Il giorno successivo, nei pressi di Coccolia, veniva ucciso il partigiano Tonino Spazzoli. E' questo il significativo anniversario scelto da Roberto Balzani (Univ. di Bologna, Sindaco di Forlì), Thomas Casadei (Univ. di Modena e Reggio Emilia, consigliere regionale PD), Maurizio Ridolfi (Univ. della Tuscia, Viterbo), Sauro Mattarelli (Pres. Fondazione A. Oriani, Ravenna) per lanciare una raccolta di firme per la salvaguardia delle feste civili del 25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno.

"La soppressione delle feste civili contenuta nelle misure straordinarie di finanza pubblica del Governo di questo agosto, - si legge nell'appello pubblicato sul sito  è un colpo molto duro inferto al già precario equilibrio simbolico su cu si regge l’identità della Repubblica."

"Benché convinti che atti di sobrietà e di austerità siano inevitabili, dati i tempi calamitosi in cui viviamo, riteniamo che l’abolizione delle festività del 25 aprile, del Primo maggio e del 2 giugno produca gravi conseguenze sia sul piano della coesione civile, sia sulla produttività della società italiana, a forte vocazione turistica e culturale. Non si comprende, in particolare, perché la questione non abbia riguardato l’intero assetto dei giorni festivi del nostro paese, escludendo a priori quelli religiosi”.

"Sul piano politico-istituzionale – dicono i promotori - lo spostare alla domenica successiva la celebrazione della sconfitta del fascismo, della nascita della Repubblica e di quel lavoro che la Costituzione pone a fondamento dell'Italia costituisce, di fatto, la negazione di quel patriottismo costituzionale e di quella idea di democrazia sociale su cui si è costruita e sviluppata la miglior storia della nostra Repubblica."

"Per queste ragioni - concludono i promotori - attraverso un sito web e una pagina facebook creati appositamente, lanciamo un appello aperto a tutte le cittadine e i cittadini italiani, affinché il governo receda dai suoi propositi."

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