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Lavoro, Legacoop e il post voto: "Serve un sistema economico innovativo"

Di fronte a un Paese "attraversato da profonde spaccature" quella più evidente per Legacoop "è quella sociale", "figlia dell’aumento delle disuguaglianze", paradossalmente "aumentate dalla ripresa economica"

Quello del 4 marzo è stato un "terremoto politico" in cui il comportamento alle urne delle basi sociali "non è stato per nulla dissimile da quello del restante corpo elettorale" ed è nato principalmente dalla condizione economica e sociale del Paese, premiando le forze che si sono presentate "in antitesi alle forze tradizionali". Parte da queste considerazioni l’analisi sul risultato elettorale che Legacoop Romagna affida alla propria rivista "La Romagna Cooperativa", organo ufficiale del movimento.

Di fronte a un Paese "attraversato da profonde spaccature" quella più evidente per Legacoop "è quella sociale", "figlia dell’aumento delle disuguaglianze", paradossalmente "aumentate dalla ripresa economica". Legacoop sottolinea "senza imbarazzo", "il buon lavoro fatto da Parlamento e Governo" uscenti su alcuni provvedimenti, ad esempio, il "controllo del rapporto deficit/Pil", contrasto al caporalato e alla povertà – ma rileva come "su altrettanti temi non si sia fatto a sufficienza", "in particolare nel campo degli investimenti pubblici, della lotta alla precarizzazione eccessiva del lavoro, del rapporto con le forze sociali".

Rivolgendosi agli eletti del territorio romagnolo, a cui vanno "un saluto e un augurio di buon lavoro", Legacoop auspica poi "un rilancio della concertazione", che sappia "tradursi in azioni concrete e utili" sulle priorità individuate nel recente Manifesto “Cambiare l’Italia Cooperando”: "Lavoro, Innovazione, Legalità, Welfare, Sostenibilità", che si declinano nella "lotta alle disuguaglianze, il rispetto delle diversità, la qualità del lavoro, mercati aperti e plurali, la partecipazione dei cittadini alla vita economica, l’affermazione di una società aperta, inclusiva e sicura".

La strada su cui incontrare le istituzioni e le altre forze economiche e sociali è quella di "un processo di autoriforma della rappresentanza dei corpi intermedi che anche noi abbiamo iniziato", a cui vanno affiancati alcuni provvedimenti normativi «ormai non più rinviabili come la legge contro le false cooperative», quella sulla rappresentanza, "per dare certezza e stabilità alle relazioni sindacali" e "quella sui partiti, in applicazione dell’articolo 49 della Costituzione". Il fine è "costruire un sistema economico innovativo ed inclusivo che sappia affrontare con successo la competizione globale senza lasciare indietro nessuno ed offrendo a ciascuno nuove opportunità".

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