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Lunedì, 2 Ottobre 2023
Alluvione, i danni

Le ferite dell'alluvione ai Romiti, il sopralluogo del Movimento 5 Stelle: "Tutti si sono rimboccati le maniche, ma la paura resta"

 Accompagnati da Stefano Valmori, coordinatore del quartiere Romiti, la perlustrazione di Sergio Petroncini ed Eros Brunelli è iniziata dalla zona del parco pubblico

Sopralluogo degli esponenti del Movimento 5 Stelle Sergio Petroncini ed Eros Brunelli al quartiere Romiti, tra quelli più colpiti dall'alluvione dello scorso 16 maggio. Accompagnati da Stefano Valmori, coordinatore del quartiere Romiti, la perlustrazione è iniziata dalla zona del parco pubblico. "Già qui sono ben visibili i danni dell’alluvione - esordiscono Brunelli e Petroncini -: alberi secolari che si stanno seccando e ferite ben evidenti in tutto il parco, nonostante la natura sia veloce nel rimarginarle. Si passa poi al centro sociale, un tempo centro pulsante di vita cittadina, punto di incontro per famiglie e anziani, una ricca biblioteca andata totalmente distrutta. I segni dell’alluvione sono visibili fin quasi al soffitto, tutti gli impianti fuori uso, danni per centinaia di migliaia di euro, oltre al danno non monetizzabile in termini di socialità per le tante persone che lo frequentavano".

Alluvione ai Romiti, il sopralluogo del Movimento 5 Stelle

Il sopralluogo è proseguito quindi per le strade del quartiere. "Le colline sono in lontananza, ma è comunque un continuo saliscendi, perché vi sono abitazioni e strade collocate più in alto e altre più in basso - argomentano i pentastellati -. Per queste ultime i livelli dell’acqua talvolta hanno raggiunto il tetto e le tre vittime sarebbero state molte di più se solo l’alluvione fosse arrivata nel cuore della notte. Ci spostiamo verso il fiume Montone, dove i danni sono ancora più ingenti. Dove c’erano aziende artigianali e industriali vige il silenzio assoluto, interi condomini tuttora disabitati, travolti da 5-6 metri di acqua che si è portata via tutto, porte blindate ridotte ad uno scheletro informe".

L'origine del disastro

"Saliamo poi sull’argine del fiume e qui ci rendiamo conto dell’origine del disastro - continuano -. Una chiusa che serviva per regolare l’afflusso delle acque è stata completamente travolta, disintegrata con un boato sentito in tutto il quartiere e con la distruzione completa del muro di sostegno. Con il cedimento della chiusa si è verificato pure il cedimento dell’argine del fiume in un tratto lungo oltre 20 metri. Qui è l’origine del disastro che ha travolto il quartiere e portato l’inondazione molto più lontano fino alla Cava e a Villanova. Poco tempo prima attorno alla chiusa erano stati fatti lavori da parte del consorzio di bonifica con la posa di un grosso tubo, completamente spazzato via e in parte ancora visibile nei campi. Come era stato posto quel tubo? Erano stati rispettati tutti gli standard di sicurezza idraulica per la sua messa in opera da parte del consorzio di bonifica? Sono tante le domande (finora senza risposta) che i cittadini dei Romiti chiedono alle autorità, come ha evidenziato Valmori nell’incontro del 26 luglio con il comune di Forlì".

I lavori

"Riguardano lavori immediati, sulle chiuse, sul letto del fiume, sulla pulizia dei canali e delle fogne, e lavori di più ampio respiro per la messa in sicurezza del territorio, come le casse di espansione, l’innalzamento del ponte sulla ferrovia, un piano complessivo per affrontare meglio eventuali emergenze future - viene rimarcato -. L’argine è stato riparato ma mostra tutta la sua fragilità nel caso di imminenti piene significative, mentre sulle chiuse nessun intervento finora è stato fatto e ciò è motivo di forte preoccupazione per gli abitanti del quartiere. Mentre scendiamo dall’argine incontriamo una signora; come tutti i suoi concittadini è fortemente preoccupata; qui tutti si sono rimboccati le maniche e fatto un lavoro straordinario, ma rimane forte il timore per il futuro. La signora quasi piangendo ci chiede se una cosa del genere potrà ripresentarsi e in quella domanda c’è tutta l’ansia di chi ha perso tutto e salvato la vita spesso per miracolo. Questo è oggi il quartiere Romiti, con i suoi cittadini straordinari, con tanta voglia di ripartire, con tante domande che attendono risposta, con tante infrastrutture da rimettere in sesto e soprattutto con la necessità di tenere alta la guardia e ben accesi i riflettori su una tragedia che non può e non deve essere dimenticata".

Il Movimento 5 Stelle, viene ricordato, "ha cercato di essere vicino alle popolazioni colpite dall’alluvione del maggio scorso, sia con una presenza sul campo, come abbiamo fatto ad esempio per le famiglie dello stabile Acer di via Acquaparco tuttora prive di ascensore (nonostante la presenza di tanti disabili) e sia con le numerose interpellanze e question-time presentate in consiglio comunale dai nostri consiglieri Franco Bagnara ed Eros Brunelli".

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