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Le Primarie del Pd si infiammano: Alessandrini: "Non sono l'uomo del consumo del suolo"

"Fino ad ora il confronto fra noi tre candidati si è svolto in modo molto civile, senza peraltro omettere di fare rilevare le differenze di vedute", scrive Tiziano Alessandrini in una nota

Si infiamma il dibattito in vista delle Primarie del partito Democratico di domenica prossima. La guerra si è aperta dopo l'intervista rilasciata al resto del carlino dall'ex sindaco Franco Rusticali, che ha criticato l'amministrazione Balzani. “Fino ad ora il confronto fra noi tre candidati si è svolto in modo molto civile, senza peraltro omettere di fare rilevare le differenze di vedute. - scrive Tiziano Alessandrini in una nota - Da un paio di giorni, invece, il clima è in netto peggioramento. Non per voce dei candidati, ma per le accuse assurde dell’attuale sindaco il quale, attaccato da un ex sindaco, anziché rispondere a lui accusa me di essere l’incarnazione della restaurazione. E lunedì mattina gli fa da megafono il consigliere regionale Casadei”.

“Il tentativo, evidentemente, è quello di alzare polveroni nei quali però non ci faremo coinvolgere. Preferiamo la non violenza, anche verbale. Se hanno deciso di intraprendere quella strada facciano pure, sarà dannosa per il candidato che sostengono, ma lo sarà soprattutto per la città e per il Pd. - sostiene Alessandrini - Io non mi sono mai sognato di trasformare il Comune in un centro di affari. Mi limito a constatare l’inerzia amministrativa su tanti aspetti e pertanto credo che occorra dare una scossa. La scossa, difficilissima da attuare, può avvenire nella misura in cui siamo capaci di attivare iniziative economiche supportate da investitori privati, nella totale chiarezza e trasparenza. Io non sono l’uomo del consumo del suolo e del cemento. Sono l’uomo che non ha paura di dire che dobbiamo trasformare una parte importante del nostro patrimonio immobiliare per renderlo sicuro ed energeticamente sostenibile per fare abbassare il costo delle bollette. Queste cose si fanno se il sindaco è capace di attivare investimenti privati, nel rispetto delle regole e della legalità”.

“E poi bisogna attirare investimenti innovativi per riempire di contenuto il distretto della conoscenza, che ha un enorme potenziale nel polo tecnologico aeronautico e nella possibilità che Forlì possa essere luogo di formazione e manutenzione aeronautica. Vorrei fare notare che la Ferretti l’abbiamo trattenuta perché sono arrivate dalla Regione risposte chiare in tal senso. - sottolinea il consigliere regionale - Io non sono neppure l’uomo che ha sposato il progetto via Emilia bis. Anche i sassi hanno potuto capirlo. In tutti i confronti ho detto che questo è un progetto pronto, altri di cui si discute si rendano presto tali. È il caso del tracciato che prende a riferimento la Cervese e la Via Mattei. Al termine si troveranno le condizioni per assumere la scelta più consona ai bisogni dei cittadini e del territorio. Territorio che, unico imperativo da parte mia, non può permettersi il lusso di essere tagliato fuori dal collegamento veloce con la secante di Cesena, che intersecherà la nuova autostrada E45-E55. Ho perfino detto che su un tema come questo non avrei nulla in contrario anche a fare esprimere i cittadini con un referendum. Ho sostenuto la necessità di collegare il nostro Scalo Merci di Villa Selva con il porto di Ravenna. Lo si può fare attraverso un accordo con le Ferrovie dello Stato, per riattivare l’esistente linea ferroviaria a scartamento ridotto tra Faenza e Ravenna via Granarolo: la stazione di Faenza ha sufficienti binari morti su cui rendere effettivo il cambio di direzione a Forlì. In tal modo non diamo forse un contributo alla salvaguardia dell’ambiente?”

“Abbiamo aggiunto un’altra ipotesi, ma veramente ipotesi, tutta da verificare. L’idea di un possibile collegamento ferroviario dell’aeroporto di Forlì con il medesimo Scalo Merci qualora per il Ridolfi si prospettasse la funzione cargo, facendolo così entrare in un sistema di trasporti intermodali. Anche in questo caso, dov’è lo scandalo? Nel fatto che un sindaco si attivi per dare buone risposte ai problemi della propria città? Ed infine il tema rifiuti. Sono un convinto sostenitore del Piano Regionale per la gestione dei rifiuti, ho letto che anche il Comune di Forlì ne apprezza gli obiettivi. Ho detto che dalla raccolta differenziata non si torna indietro e che un suo aumento (attualmente, dati ARPA, siamo indietro a Ravenna e Rimini) contribuisce alla riduzione dell’incenerimento. Ho perfino detto che mi sta bene la società in house per la raccolta dei rifiuti, ovviamente se si dimostra che l’operazione è conveniente dal punto di vista dei costi per i cittadini. Ho delle riserve, ma queste non influiscono in nulla, sul fatto che un bacino piccolo come quello forlivese possa diventare un distretto del riciclo perché non vedo gli investitori disponibili. Ma se ci fossero mi sta benissimo. Ma veramente si può pensare che ci sia qualcuno che non vorrebbe spenti gli inceneritori da subito? Il problema è la fattibilità e l’autosufficienza come principio primario. E poi perché nessuno parla di superare al più presto tutte le discariche che sono l’elemento in assoluto di maggiore inquinamento? Ci sarebbero tante altre cose concrete su cui vorrei si facesse informazione. Ma so bene che non solo il tempo, ma anche lo spazio, spesso è tiranno”, chiude Alessandrini.

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