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Legittima difesa, ok dalla Camera. Morrone: "Chi è aggredito deve potersi difendere"

Dal 26 marzo il provvedimento passerà al vaglio del Senato per la terza lettura. Il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone esprime "grande soddisfazione"

La Camera ha approvato il disegno di legge sulla legittima difesa. Il provvedimento è passato con 373 voti favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti. Al voto sono scoppiati gli applausi dei deputati di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega. Dal 26 marzo il provvedimento passerà al vaglio del Senato per la terza lettura. Il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone esprime insieme al sottosegretario all’Interno Nicola Molteni "grande soddisfazione per il voto largamente positivo alla Camera sulla riforma della ‘legittima difesa’. Una riforma che punta a dare maggiori tutele a chi si difende da una aggressione in casa propria o dove esercita la propria attività. Non una riforma di parte, ma di buon senso e secondo giustizia. Una norma a favore di tutti".

"Chi è aggredito deve potersi difendere, consapevole del fatto che non sarà vittima, oltre che dell’aggressione, anche di percorsi giudiziari lunghi e costosi, talvolta vere e proprie persecuzioni dall’esito incerto perché collegate a una troppo accentuata discrezionalità - continua Morrone -. Chi aggredisce e chi si difende non sono sullo stesso piano. Da una parte c’è chi delinque, consapevole di correre dei rischi, dall’altra persone oneste che si oppongono al criminale che irrompe nelle loro abitazioni per rapinare, aggredire, picchiare o violentare".

"Noi siamo dalla parte dell’aggredito che legittimamente si difende - prosegue l'esponente del Carroccio -. Chi si oppone a questa riforma evidentemente no. Ma non c’è dubbio che la maggioranza degli italiani sia convinta che, in questi anni, sia prevalso un pregiudizio nel giudicare molti di questi casi, tutto a sfavore dell’aggredito e a tutela dell’aggressore. Ripristinare la certezza del diritto e di un giudizio equo e giusto. Questo il nostro obiettivo. Non certo ‘la giustizia fai da te’ o la ‘licenza di uccidere’ di cui ci accusa chi è ostile ideologicamente a questa riforma. Ovviamente indagini e accertamenti saranno effettuati come prevede la legge, ma dovranno avere fine situazioni inaccettabili dovute a interpretazioni pregiudiziali".

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