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Lotta alla violenza sulle donne, Portolani (Centrodestra per Forlì): "Attivare il protocollo Zeus anche a Forlì"

A lanciare la proposta è Marinella Portolani, consigliera comunale del gruppo Centrodestra per Forlì, che aveva già avanzato la richiesta come presidente della Commissione pari opportunità in un'apposita seduta

“Attivare anche a Forlì un programma, come il  'protocollo Zeus' a Milano o il 'protocollo Achille' a Modena, per avviare in un percorso di monitoraggio e recupero  gli autori di maltrattamenti e persecuzioni di donne o soggetti deboli. Si tratta di uno strumento efficace  e di buone prassi in tema di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Un programma che metta in sinergia soggetti diversi come Questura, Ausl e Centri di mediazione, formazione e recupero e veda parte attiva l'ente locale come autorità che si adopera per concorrere a limitare i danni di comportamenti anti-sociali". A lanciare la proposta è Marinella Portolani, consigliera comunale del gruppo Centrodestra per Forlì, che aveva già avanzato la richiesta come presidente della Commissione pari opportunità in un'apposita seduta.

“Rivolgo un appello diretto all'amministrazione comunale, alla giunta, al sindaco affinché si adoperi per convocare in un unico tavolo operativo i soggetti che dovranno concorrere ad attuare questo progetto - prosegue Portolani -. Gli strumenti di legge ci sono: il 'Codice rosso' che già contempla  il cosiddetto 'ammonimento' per gli stalker o i partner violenti, una misura efficace ma non sufficiente. Le esperienze sul campo, come quelle citate di Milano e Modena, solo per indicarne alcune, ci dimostrano che la presa in carico in un percorso virtuoso    delle persone violente già oggetto di 'ammonimento' produce una diminuzione delle recidive, della pericolosità sociale e delle  condotte violente o persecutorie. Servono strumenti nuovi per andare oltre facili slogan e consuetudini di facciata che certamente non aiutano a combattere la violenza sulle donne”.

“Attivare un protocollo di questo tipo anche a Forlì metterebbe in rete i soggetti chiamati già a rispondere al  consolidamento delle buone prassi in tema di prevenzione della violenza di genere - prosegue l'esponente del gruppo "Centrodestra per Forlì" -. Sarebbe uno strumento che si aggiunge e si integra a quelli già esistenti garantendo ulteriormente le vittime di violenza, invitandole a rivolgersi con fiducia alla Polizia di Stato ed alle altre Istituzioni impegnate quotidianamente sul fronte della sicurezza, nella consapevolezza che gli autori di violenze siano inseriti in un  programma che mira all'assunzione di un atteggiamento di piena responsabilità".

"La Regione Emilia-Romagna  già collabora a progetti di questo tipo ed esistono esempi di lavoro integrato e “messa in rete” tra le diverse associazioni e servizi territoriali (come gli assistenti sociali e  il personale sanitario di primo accoglimento), con il coinvolgimento di psicologi, psicoterapeuti e professionisti formatisi specificatamente sul tema - conclude -. Il tutto, con la costituzione di un tavolo ad hoc per l'adozione dello specifico protocollo, mantenendo una comunicazione costante tra la Questura e le istituzioni preposte per verificare in tempo reale il percorso di trattamento degli autori di violenza. Così da rassicurare maggiormente le vittime di stalking o maltrattamento".

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