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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica

Dalla nuova legge contro lo spreco ricadute concrete sul territorio

La deputata Gadda ha spiegato che "nella legge che abbiamo approvato in Parlamento, anche con l'importante contributo di Di Maio, abbiamo affrontato il tema del dono in tutti i suoi aspetti"

La lotta allo spreco alimentare passa dai comportamenti quotidiani di ciascuno di noi, ma anche dalla coesione tra i vari protagonisti della vita economica e sociale di un territorio. Lo si è capito bene lunedì sera alla sala Buon Pastore di Forlì, dove si è svolto un dibattito aperto sulla legge contro lo spreco alimentare, approvata definitivamente dal Parlamento nelle settimane scorse. Un confronto che ha messo attorno allo stesso tavolo chi più da vicino opera a fianco dei bisognosi, la Caritas e il suo Emporio della Solidarietà; chi con la propria generosità sostiene queste attività, in un ambito in cui spreco ed eccedenze alimentari sono temi affrontati quotidianamente, Cia-Conad; poi le farmacie comunali, data la presenza nella legge - unico caso a livello mondiale -  di un articolo dedicato appositamente alle donazioni di farmaci; le istituzioni locali, con la voce del Comune di Forlì; la politica nazionale con la presenza della deputata Maria Chiara Gadda (promotrice della legge contro lo spreco) e del parlamentare romagnolo Marco Di Maio, che ha promosso l'evento.

Lotta allo spreco alimentare, Di Maio e Gadda presentano la nuova legge

"Siamo in un territorio fortunato perchè abbiamo la capacità di rispondere ai bisogni migliore di altri - ha detto Sauro Bandi, direttore della Caritas Forlì-Bertinoro -, ma non possiamo nascondere le difficoltà che anche qui si stanno affrontando. Lo dicono i numeri: nel 2015 abbiamo assistito 1865 nuclei familiari e oltre 8mila persone. Il tutto nel solo comprensorio forlivese. Dunque ben venga una legge che va nella direzione di semplificare le procedure, favorire il recupero delle eccedenze e sostenere le donazioni". 

Sulla stessa lunghezza d'onda Enrica Mancini, intervenuta a nome di Cia-Conad e del suo amministratore Luca Panzavolta. "Non possiamo che accogliere positivamente una legge che va a fornire una cornice normativa chiara ad un fenomeno già diffuso nel nostro paese e soprattutto nel nostro territorio - ha dichiarato - dove solo come Conad ogni anno doniamo derrate alimentari per un valore commerciale di circa un milione e mezzo di euro. Il punto, però, non sono i numeri, ma la possibilità di incentivare e far crescere ulteriormente la sussidiarietà e la propensione al dono e questa legge va in quella direzione". 

Silvano Grassilli di ForlìFarma ha ribadito l'importanza "di avere una legge nazionale che stimoli al recupero e alla donazione dei farmaci - ha detto - anche se occorrerebbe partire da una maggiore attenzione al contrasto dello spreco nella spesa farmaceutica, anche a livello locale, lavorando sui medici di base e sull'Ausl Romagna". Molti gli interventi dal pubblico, che hanno toccato numerosi temi, tra cui quello di Vanni Sansovini del Comitato per la lotta contro la fame nel mondo (l'organizzazione fondata oltre 50 anni fa dalla missionaria forlivese Annalena Tonelli), che ha espresso la necessità di "una disciplina più chiara sugli indumenti. Abbiamo bisogno di chiarire una volta per tutte che un indumento in buono stato conferito da un cittadino in un apposito cassonetto a scopo sociale e non di lucro, non è un rifiuto". 

Partendo da questa osservazione, la deputata Gadda ha spiegato che "nella legge che abbiamo approvato in Parlamento, anche con l'importante contributo di Di Maio, che è stato tra i primissimi parlamentari a sposare questa causa, abbiamo affrontato il tema del dono in tutti i suoi aspetti. C'è un articolo dedicato anche agli indumenti in cui viene chiarito in maniera molto netta che se gli indumenti sono conferiti ad un'organizzazione che opera in ambito sociale, non possono essere considerati rifiuti". A questo Gadda ha aggiunto che "lo spirito della legge non è punitivo, ma incentivante: vogliamo dare regolarità giuridica alle esperienze virtuose già esistenti e stimolare la nascita di nuove iniziative, promuovere maggiori donazioni, rafforzare la filiera della solidarietà". 

Di Maio ha concluso notando che "anche in una realtà come quella locale in cui molte esperienze importanti sono già in essere, questa legge consente di attivare nuovi progetti, concreti e vicini alla sensibilità dell'opinione pubblica. Si tratta, ora, di mettere in campo la volontà delle istituzioni locali e lavorare assieme ai tanti soggetti che già oggi operano nella fitta rete della solidarietà sul nostro territorio". 

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