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"Lottare per cambiare il mondo è una scelta di vita, non un passatempo"

"Trascorso qualche giorno dall’annuncio di Balzani di non ricandidarsi alle prossime amministrative, crediamo sia necessaria una riflessione a mente serena"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

"Trascorso qualche giorno dall’annuncio di Balzani di non ricandidarsi alle prossime amministrative, crediamo sia necessaria una riflessione a mente serena. Innanzitutto accogliamo con rispetto la decisione del sindaco e gli esprimiamo la nostra solidarietà per la vile lettera anonima ricevuta, e sebbene spesso ci siamo trovati in disaccordo e in polemica con lui, la denuncia della presenza dei poteri forti, che influenzano pesantemente la vita democratica Emiliano Romagnola e forlivese, ci trova d’accordo.

Noi lo diciamo da anni e spesso ne abbiamo pagato il prezzo, ci fa piacere che finalmente Balzani se ne sia accorto. Noi però pensiamo che sia una banale semplificazione, se non una mistificazione credere che i poterti forti risiedano solo in un Ente come la Regione e addirittura nelle sole mani del suo Presidente. Balzani, infatti, dovrebbe riconoscere che i poteri forti, gli interessi costituiti che premono per fare affari, anche a scapito della collettività, sono presenti stabilmente dentro il Partito Democratico e in questi anni sono stati assecondati dalle sue politiche. Ciò è avvenuto perché la politica degli ultimi vent’anni, costruita sul Bipolarismo e sulla logica del neoliberismo, ha disincentivato la partecipazione popolare. Se entrambi gli schieramenti alla fine propongono le stesse politiche e fanno gli interessi dei poteri forti perché andare a votare? E l’affluenza alle urne dal 1994 al 2013 è scesa di più di 11 punti.

Venendo meno il controllo e la partecipazione dei i cittadini i partiti, compreso il PD, sono diventati dei comitati elettorali che periodicamente si ricompongono intorno ad un leader onnipotente e con l’unico obbiettivo di vincere, costi quel che costi, anche a prezzo di non fare più gli interessi dei propri elettori e dei cittadini. Lo stesso Renzi, infatti, si guarda bene dal volere un partito in cui la partecipazione popolare non si limiti al solo rito delle primarie, uno strumento che delega, una volta e per sempre, tutto il potere al leader, il quale per vincerle non ha esitato ad incassare cospicue “donazioni” da finanzieri ed industriali a cui prima o poi dovrà rispondere. Del resto, gli Stati Uniti funzionano così da sempre, vince chi raccoglie più soldi. Perciò il Sindaco Balzani racconta solo una parte di verità, la presenza dei poteri forti, e ne trascura un’altra, ovvero perché questi interessi costituiti sono diventati egemoni, dentro e fuori il mondo della politica.

Insomma, Balzani, forse, ha trovato una “scusa” per uscire di scena in modo non tanto disonorevole, dando la colpa dei propri fallimenti solo ai poteri forti e non alla natura del Partito Democratico e alla sua incapacità di scegliere. Occorreva fare una rivoluzione, si è limitato ad evocarla e annunciarla, ma si è ben guardato dal prendere quelle decisioni che avrebbero creato le condizioni per cominciare seriamente un profondo cambiamento.

Per quanto riguarda Hera, infatti, ha continuato a prorogare il servizio senza gara e anzi ha dichiarato di volerne fare un doppione privatizzando Start Romagna, la vicenda dell’Aeroporto è diventata una telenovela senza fine, le scuole pubbliche sono state fortemente penalizzate e le scuole private lautamente finanziate, la raccolta porta a porta in tutta la città è rimasta solo un sogno, sul Centro Storico l’Amministrazione ha avuto una politica schizofrenica e inconcludente, indice dell’assenza completa di una “visione di città”.

Così è avvenuto sull’Ausl unica, prima ha promosso l’unificazione romagnola con la decisione assunta all’unanimità della nostra Conferenza Socio Sanitaria, poi ha perso il controllo del processo scavalcato dagli altri territori ed ha abiurato, a tempo scaduto, le sue decisioni. Occorreva, avere coraggio e assumere delle decisioni risolute, invece, più che contrastare, ha assecondato i tanti interessi costituiti che compongono il Partito Democratico e le lobby economiche che presidiano il territorio e la politica.

Noi, però, non ci tiriamo indietro e per le prossime elezioni lavoreremo affinché i cittadini abbiano la possibilità di votare una lista di sinistra che rompa con i poteri forti e che redistribuisca le risorse ai disoccupati, ai lavoratori ed ai pensionati. A partire dall’aumento dell’esenzione dell’addizionale Irpef, all’iscrizioni agli asili, alla tassazione delle case sfitte, a maggiori risorse per i servizi pubblici e per le persone in difficoltà, alla realizzazione di un Centro Storico a misura di bambino, fino alla tutela assoluta del territorio e l’incentivazione delle ristrutturazioni, il nostro programma sarà chiaro e costruito in modo partecipato. Per noi lottare per cambiare il mondo è una scelta di vita e impegnarsi in politica non è passatempo".

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