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MaceriA, da Rifondazione solidarietà agli occupanti

"Periodicamente, a Forlì, emerge il problema che i giovani abbiano uno spazio dove, liberamente, senza appartenenze specifiche e a costi contenuti, possano esprimere la loro creatività"

"Periodicamente, a Forlì, emerge il problema che i giovani abbiano uno spazio dove, liberamente, senza appartenenze specifiche e a costi contenuti, possano esprimere la loro creatività e il bisogno sociale di confrontarsi. Così è avvenuto per il Maudit (trasformato in qualcosa di diverso come la Fabbrica delle Candele), così sta avvenendo con il MaceriA. Certo, oggi, con la crisi che colpisce le fasce più deboli, le donne e gli uomini che occupano l’ex Hotel Universal rivendicano dei diritti ancora più importanti, come quello all’abitare, ad avere spazi sociali non commerciali, di ripristinare l’utilizzo di uno stabile pubblico in pieno Centro completamente degradato per l’incuria del Comune".

Nicola Candido, segretario di Rifondazione Comunista a Forlì, esprime la massima solidarietà al MaceriA occupato.
 
"L’occupazione di quel luogo, pertanto, è un atto di ripristino di alcuni diritti violati e il richiamo su un problema paradossale, l’inutilizzo di molti spazi pubblici lasciati vuoti e nel degrado quando, contemporaneamente, vi sono persone senza più una casa o giovani che vorrebbero creare momenti e spazi di socialità, libera da appartenenze associazionistiche e slegati da determinati poteri locali."

"Chi ha visitato quel luogo, ha potuto accorgersi - dice Candido - che il degrado è nato dal non utilizzo dell’immobile e che vi sono degli spazi di recente ristrutturazione invasi dalle deiezioni dei piccioni, oltre al poter ammirare le foto dell’inaugurazione datata 1999 (forse una delle tante?) con tanto di Sindaco Rusticali e di fascia tricolore in bellavista.  Tuttavia, apprezziamo il confronto che si è svolto in Municipio, segno di un’apertura da parte degli occupanti del MaceriA a delle soluzioni pratiche e concrete per raggiungere l’obbiettivo comune di dare alla città di Forlì un luogo autogestito e aperto alle esigenze di tante persone che si trovano in difficoltà.  Perciò, esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno, ad un’occupazione, che ancora una volta, fa emergere un disagio sociale profondo e a cui occorre rispondere non con la repressione, ma con la creazione di luoghi pubblici, aperti e liberi" conclude l'esponente di Rifondazione.

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