Marchi (Psi): "Con dispiacere e con amarezza si leggono polemiche sui fondi per la ripartenza della Romagna"
La segretaria provinciale: "Almeno davanti all'emergenza di una terra che ha sempre contribuito al PIL del Paese bisognerebbe evitare demagogia e populismo"
"Con dispiacere e con amarezza si leggono le polemiche attorno alla questione dei fondi per la ripartenza della Romagna. Non sono condivisibili le parole dei vari esponenti del centrodestra, locali e non, che sanno di retorica propagandistica vecchio stampo". Ad intervenire nella polemica è Vanessa Marchi segretaria provinciale della federazione di Forlì del Partito Socialista che, in na nota stampa, definisce "Intollerabile l’affermazione del Ministro Musumeci: il governo non è un bancomat risuona come slogan, tipico di questo governo che è populista ma non è dalla parte del popolo, evidentemente e sicuramente non dalla parte del popolo romagnolo Altrettanto grave e incomprensibile è la mancata nomina, ad oggi, di un commissario per la gestione dell'emergenza. Non condivisibili sono anche le parole della deputata romagnola Buonguerrieri: "la regione e le province a guida PD vogliono impedire la ripartenza della Romagna", ha dichiarato. Tutti i sindaci romagnoli del centrosinistra sono stati in prima linea nell'affrontare l'emergenza, così come le forze politiche di sinistra, oltre ovviamente ai numerosissimi cittadini forlivesi e italiani".
"Il Partito Socialista Italiano - aggiunge - fin da subito si è attivato per rispondere all'emergenza nel modo più efficace ed efficiente possibile in tutti i comuni alluvionati, intervenendo direttamente e potendo contare anche sull'appoggio della comunità socialista piemontese a cui va un profondo ringraziamento. Personalmente sono andata a spalare il fango a Villanova di Forlì, constatando con i miei occhi l'assenza dell'intervento comunale, circostanza questa confermata da numerosi forlivesi, che hanno dovuto pagare di tasca propria mezzi per lo smaltimento dei rifiuti e per la bonifica dei luoghi invasi dal fango. Dubito che chi accusa i sindaci romagnoli di centrosinistra di faziosità e di strumentalizzazione e addirittura di malafede abbia indossato stivali e guanti e inforcato la pala per aiutare nel concreto il nostro territorio. Il clima di tensione e polemica è del tutto fuori luogo: nessuno di noi ha interesse ad ostacolare o ritardare gli interventi. Non serve la psicologia e neanche una laurea in economia per comprendere l'intento degli esponenti del governo. Le polemiche, gli slogan, il braccio di ferro possono aiutare il nostro territorio a risollevarsi? Ne dubito. Il Governo non è un bancomat. E la Romagna non è un palcoscenico. La Romagna non è un set fotografico. Almeno davanti all'emergenza di una terra che ha sempre contribuito al PIL del Paese bisognerebbe evitare demagogia e populismo".