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Maturità 2012, Balzani: "Una prova in cui il destino lancia i suoi dadi"

Una prova nella quale “il destino tira i suoi dadi”. Il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, affida a queste parole il suo pensiero diffuso attraverso Facebook sull’esame di maturità 2012

Una prova nella quale “il destino tira i suoi dadi”. Il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, affida a queste parole il suo pensiero diffuso attraverso Facebook sull’esame di maturità 2012. Un ricordo quasi nostalgico, in cui  il ‘prof’ prevale sull’uomo politico. Il primo cittadino concentra il suo ragionamento sul senso di “avventura” costituito dall’esame che conclude un ciclo di studi e, per molti versi, un ciclo di vita.

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“Più che per i contenuti, più che per le concrete possibilità di bocciatura – osserva il sindaco -, la maturità conserva la suggestione di un transito collettivo dal noto all’ignoto, dalla certezza quotidiana al mistero: e mentre, per la prima volta, si cammina sul limite, la memoria scatta una fotografia che non ingiallirà”.

“Nell’Italia di una volta c’era un rito di passaggio che coincideva, grosso modo, con tre prove da superare, almeno per i giovani maschi – ricorda Balzani -: patente, maturità, militare. Dopo, eri un uomo. Ora la leva non c’è più, ma l’esame di guida rimane ancora – per molti ragazzi – l’origine delle prime frustrazioni: lì, la bocciatura non è un evento remoto o improbabile”.

“La maturità – afferma ancora il sindaco - nonostante le trasformazioni subite dalla fine degli anni Sessanta in poi e nonostante la bassa percentuale d’insuccessi (ragion per cui dovrebbe essere approcciata da tutti con relativa serenità), mi pare costituisca ancora l’equivalente del primo avventurarsi senza rete nel mondo, del primo spingersi oltre il contesto ben noto della classe, coi professori e i compagni di sempre”.

Balzani esalta “il fascino/rischio della prova senza appello, nella quale il destino, per quanto circoscritto e addomesticato, tira i suoi dadi: anche questa è una sensazione che, nella vita dei ragazzi, ricorrerà più volte, spesso richiamando il senso di spaesamento e di turbamento della prima “avventura” originaria, allo scadere della scuola superiore”.
 

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