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Mini-Imu e tasse, ForzaSilvio: "Grazie al sindaco Balzani, per fortuna non si ricandida"

"I cittadini forlivesi devono ringraziare l'attuale sindaco Balzani e la sua squadra che hanno creduto bene di innalzare l'aliquota e costringerci a pagare questo nuovo balzello", afferma Alessandro Leardini, presidente del Club “ForzaSilvio Forlì 2.0”

“Di rinvio in rinvio, di pasticcio in pasticcio, venerdì scadono i termini per il pagamento della rata della cosiddetta mini-Imu per il Comune di Forli e per altri 2.500 Comuni in Italia. I cittadini forlivesi devono ringraziare l'attuale sindaco Balzani e la sua squadra che hanno creduto bene di innalzare l'aliquota e costringerci a pagare questo nuovo balzello. Motivo in piu' per non dispiacersi del fatto di non rivederlo tra qualche mese ripresentarsi nella competizione elettorale”. Lo afferma Alessandro Leardini, presidente del Club “ForzaSilvio Forlì 2.0”.

“Ricordiamo qui come altri Comuni limitrofi, ad esempio la piu' virtuosa Cesena, non hanno aumentato l' aliquota IMU ed oggi i cesenati non devono aver a che fare con code ed F24.
Vi e' poi la famigerata Tares. Negli studi dei commercialisti e dei centri di assistenza fiscale ed anche negli sportelli bancari, la ressa e' impressionante. Un Paese civile non dovrebbe tollerare che i cittadini debbano stare in coda forzatamente per pagare le tasse. Sono la prova lampante dell'idiozia della nostra classe dirigente. Se ne e' accorto anche il vulcanico Segretario del PD Renzi: la gente in fila non va bene. - sottolinea Leardini - Soprattutto dopo che per un anno gli si e' detto che per la prima casa non si sarebbe pagato nulla per il 2013. I piu' arrabbiati sono i rappresentanti di Confedilizia che hanno ribattezzato la giornata di venerdì come la giornata della vergogna”.

“E non e' finita. Oggi va in soffitta la Tares, ma tranquilli, e' bella e pronta la IUC.  Noi del Club “ForzaSilvio Forlì 2.0” auspichiamo un vero cambiamento di filosofia sui rapporti fisco e cittadino. E' ora di rendersi conto che il metodo aggressivo non funziona. E' ora di sedersi ad un tavolo e stipulare un trattato di pace, una collaborazione come avviene in ogni paese civile.
L' ideale sarebbe accompagnare il tutto con una bella riduzione della pressione fiscale. Intanto sarebbe gia' opportuno cominciare con un modo piu' civile e comprensibile di dialogare. Cosi' si comincia a migliorare. Del resto peggiorare e' davvero impossibile”, conclude Leardini.

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